Ecco smentite da un quotidiano spagnolo una serie di leggende metropolitane che girano a proposito dei cellulari:
- Il telefonino non causa l’impotenza se tenuto nelle tasche anteriori dei pantaloni.
- Non è vero che gli operatori telefonici fanno pagare le chiamate perse, anche se ci guadagnerebbero, visto che al mondo ci sono più squilli andati a vuoto che messaggi di testo.
- E’ inutile far scaricare completamente la batteria del telefonino prima di attaccarla alla presa nella convinzione che così durerà per sempre. Tutto il contrario: questa pratica, valida per le vecchie batterie al nichel-cadmio, ottiene l’effetto opposto su quelle al litio, usate oggi.
- C’è poi una lunga sequela di allarmi sulle batterie dei cellulari, trasformate in bombe a orologeria portatili. Si può affermare a cuor leggero che non si registrano esplosioni di batterie omologate. Il beneficio del dubbio può venire con quelle taroccate, che si comprano per pochi euro, se esposte a temperature elevatissime.
- Accendere il cellulare non provoca incendi nelle stazioni di rifornimento di carburante: ci sono più probabilità che delle scintille vengano fuori sfregando le zeppe metalliche di un paio di scarpe anni Settanta.
- Niente panico se a bordo di un velivolo squilla un cellulare o ci si dimentica di disinserire la batteria. Si può generare solo qualche interferenza radio, ma gli aerei sono ormai quasi tutti schermati.
- Se tenuto nella tasca della camicia, le emissioni del telefonino non provocano aritmie e disturbi di cuore, parola dell’Organizzazione mondiale della sanità.
- I dati inviati per sms (pin, indirizzi) non sono intercettati.
- I cellulari non provocano avarie negli elettrodomestici.
- I cellulari non danneggiano i microchip delle carte di credito.