Sono stato presso la mia Università per assistere ad un evento denominato “Forme e paradossi della Democrazia Digitale“. Ospiti e relatori, oltre a docenti universitari, anche esponendi di Punto Informatico, Google e Wikipedia. Lo scopo dell’evento era quello di attribuire un significato alla dicitura “Democrazia digitale” in rapporto anche ai nuovi strumenti di social network e mass media presenti nell’era del Web 2.0
Innanzitutto comincio con una piccola digressione: nella fase organizzativa veniva richiesto se si voleva un accesso wi-fi, io ho subito accettato e mi è stato inviato via mail un Certificato da installare sul portatile. Bene, io non capisco perchè non si potesse rendere il wi-fi pubblico senza bisogno di autenticazione, perchè l’installazione di quel certificato mi costerà del tempo nel re-installare Windows XP. Si perchè non appena in aula, ed una volta in possesso della password di accesso, ho provveduto ad installare il certificato e come ricompensa ho ottenuto solamente il crash del sistema operativo, roba che nemmeno la modalità provvisoria funziona più. Complimenti quindi per l’idea del certificato.
Una volta finite le bestemmie per il notebook è iniziata la conferenza, durante la quale si è cercato di colpire il pubblico con attacchi di epilessia fulminante dato il fastidioso sfarfallio del proiettore procurato da chissà quali amenità. Per certi versi è stata un’esperienza positiva, sebbene la maggioranza delle cose dette fossero cose note; ho apprezzato soprattutto il fatto che dal pubblico c’era voglia d’interagire con i relatori, i quali venivano anche interrotti da quesiti posti via facebook, dato che la conferenza era in diretta streaming.
Ad un certo punto, sul finale, è stato poi il momento di mostrare un video pre-registrato a cura di un certo Robin Good che esponeva il proprio parere (condivisibile o meno) in merito. Dopo circa 3 o 4 minuti è stato brutalmente stoppato evidenziando la pochezza dell’intervento, dando così a mio parere un bell’esempio di Democrazia Digitale insomma.
Qualcosa comunque l’ho imparato, ovvero:
- che in Canada esiste il “vote swapping” tramite il quale tra cittadini di seggi diversi ci si scambia il voto politico. Vale a dire che se io volessi votare per il partito A, che però nel mio seggio non ha speranze, allora posso scambiare il mio voto con qualcuno che voterebbe per il partito B in un altro seggio
- che wikipedia non è una democrazia
- che in Italia ci sono circa 24 milioni di utenti internet: tra cui il 12% sono delineati come creatori di contenuti; il 19% come critici ovvero rispondono ai contenuti; il 40% sono spettatori mentre il 57% sono inattivi (cioè?)
- che a Gianluca Nicoletti, giornalista e attualmente speaker di Radio24, piace il suono prodotto da una motosega
…e ora vado a cercare un cd di Windows XP.
Edit: scopro ora che mi hanno fatto una foto 😀 Provate a scoprire dove sono…
Perché anche questa volta dici ce la cosa è stata interessante, ma percepisco tutto il contrario 😀
Buona reinstallazione!
ma…nel complesso è stato positivo, l’articolo è stato molto influenzato dalla pugnetta derivata da windows xp
Ciao!
“inattivi” secondo la ricerca di Forrester che avevo citato significherebbe che non partecipano affatto alle attività nei Social Media.
a presto,
Giovanni