sabato, 23 Novembre 2024
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La Pagina 101: Io sono Leggenda

Scritto da Richard Matheson, “Io sono Leggenda” è un romanzo di fantascienza/horror che ci pone di fronte ad una situazione diametricalmente opposta rispetto al “Dracula” di Tod Browning. Matheson immaginò di rovesciarne la situazione base: non un vampiro in un mondo di umani, ma un solo essere umano in un mondo di esseri mostruosi. Molti probabilmente lo conosceranno perchè di recente è stata realizzata la trasposizione cinematografica che vede come autore principale Will Smith, ma vi dico fin da subito che il libro (pubblicato per la prima volta nel lotano 1957) ha un finale ed alcuni particolari totalmente diversi, che a mio parere danno decisamente più senso al titolo.

La pagina 101:

Scoprì con sorpresa di trarre soddisfazione dall’ordine. Una volta riflettè divertito: Dopotutto, devo avere una parte di sangue del vecchio Fritz.

Poi prelevò una campione di sangue da una donna. Impiegò giorni e giorni per montare in modo corretto le poche gocce in una cella e per centrare bene la cella sul vetrino. Fu persino sfiorato dal timore che non vi sarebbe mai riuscito.

Poi un mattino, con noncuranza, quasi si trattasse di cose da poco, mise il suo trentasettesimo vetrino di sangue sotto le lenti, accese il riflettore, sistemò il tubo talescopico e lo specchio, regolò e tarò il diaframma e il condensatore. Ogni secondo che passava vedeva aumentare l’intensità del suo ritmo cardiaco, perchè in qualche modo aveva capito che quella era la volta decisiva.

Il momento era arrivato; trattenne il fiato.

Quindi non era un virus. Non ce n’era traccia. Quello che fluttuava leggiadro sul vetrino era un germe. Ti classificherò come vampiris. Le parole gli si insinuarono nella mente mentre guardava dall’oculare.

Consultò uno dei testi di batteriologia e scoprì che il batterio cilindrico che aveva visto era un bacillo, un sottile bastoncello di protoplasma che si spostava nel sangue per mezzo di minuscoli filetti proiettati dall’inviluppo cellulare. I flagelli piliformi sferzavano vigorosamente il mezzo fluido e spingevano in avanti il bacillo.

Rimase a lungo a guardare attraverso il microscopio, incapace di riflettere o di proseguire nella sua indagine.

Riusciva solo a pensare che lì, sul vetrino, c’era l’origine del vampiro. Secoli di superstizione e terrore erano crollati nel momento in cui aveva isolato il germe.

Quindi gli scienziati avevano ragione; si trattava di batteri. C’era voluto lui, Robert Neville, trentasei anni, sopravvissuto, per portare a termine l’inchiesta e smascherare l’assassino – il germe nel vampiro.

Paolo Colombo
Paolo Colombohttps://www.mytechnology.eu
Classe '81, appassionato di tecnologia e internet. Dal 29 marzo 2007 scrive quotidianamente con passione sul suo blog www.mytechnology.eu | .it articoli inerenti queste due tematiche. Ha una bellissima moglie e due figli adorabili, e passa le nottate scrivendo articoli e giocando online con i membri del clan EraseR che conosce da ben 20 anni.
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