Come nasce, come cresce e come muore quello che fa tendenza? Che cosa spinge intere nazioni a cambiare gusti sul cibo, la musica, le auto? A tutti coloro che vogliono capire che cos’è un trend e come si puĂ² prevederne lo sviluppo (dalla fase dei “trend creators” ai “trend setters”, fino al consumo di massa e al declino) questo libro svela ciĂ² che porta una tendenza ad emergere e come è possibile inserirsi nel mercato con il prodotto giusto al momento giusto.
Parere personale:
Trend, scritto da Vejlgaard Henrik, è un interessante libro che analizza i maggiori fenomeni che hanno condizionato i nostri usi e costumi. Oltre a farci capire quali sono le strade che un prodotto puĂ² seguire per fare tendenza Trend è interessante in quanto ci aiuta a comprendere come sono nati tali prodotti, chi sono le persone che ne hanno decretato il successo oppure da quali cittĂ tutto ha avuto inizio.
La pagina 101:
A Los Angeles, Joel Fitzgerald, stilista e proprietario di un negozio di moda, mise un bassotto gonfiabile di otto metri, la mascotte logo delle Hush Puppies sul tetto del proprio negozio di Hollywood. Nello stesso momento, il negozio a fianco al suo veniva trasformato in un rivenditore di Hush Puppies. Uno dei suoi primi clienti fu l’attore Paul Reubens, meglio conosciuto come Pee-wee Herman.
PiĂ¹ o meno nello stesso momento Wolverine iniziĂ² a disegnare nuove versioni di queste classiche scarpe in colori come Day-Glo orange, rosso, verde e porpora, e utilizzando nuovi materiali. Nel 1995, Wolverine ne vendette 430.000 paia: i dati di vendita dell’anno precedente erano stati di 30.000 paia. I negozi di classe come Saks, Bergdorf Goodman e Barneys volevano vendere il marchio, secondo la Harvard Business Review. Nel 1996, le Hush Puppies vennero premiate come l’accessorio dell’anno dal Council of Fashion Designers of America. Quell’anno, ne furono vendute 1.720.000 paia: l’anno seguente l’ammontare delle vendite fu persino piĂ¹ alto.
Alla fine degli anni novanta, le Hush Puppies comparivano spesso nelle riviste internazionali di lifestyle, nel numero di ottobre del 1997 della rivista gay Attitude, per esempio, e un mese piĂ¹ tardi, nel rotocalco femminile alla moda Jane.
Wolverine continuĂ² a proporne nuove linee, incluse pantofole in combinazioni di colori brillanti, e ciabatte da bagno in spugna bianca.
Il trend cominciato nell’East Village non aveva solo rivitalizzato il marchio negli Stati Uniti, ma aveva anche trasformato il marchio Hush Puppies in un successo internazionale. Dieci anni dopo l’affermazione di questo trend, le “Hush Puppies sono ora disponibili in ottanta Paesi nel mondo”, secondo il sito web Hush Puppies. In un piccolo paese come la Danimarca il negozio piĂ¹ importante vendeva queste scarpe dieci anni dopo che il management dell’azienda aveva quasi deciso di mettere fine alla vendita del marchio.
L’interesse verso le Hush Puppies non fu dettato solo dal gusto per scarpe un pĂ² kitsch; si trattava di un interesse generale verso l’abbigliamento meno costoso, un trend che, un trend che, ad esempio, fu segnalato in un libro del 1998 sul comportamento dei consumatori. E stili retrĂ² erano in quel momento presentati alle sfilate di moda delle piĂ¹ grandi cittĂ , come menzionato nel Capitolo I. Così, in effetti, l’interesse per le scarpe Hush Puppies nei primi anni novanta fu un primo segno del trend retrĂ² che sarebbe esploso intorno al 2000.