Vocabolario per Nerd: facilitare il proprio approccio all’online gaming

In quanto appassionato di videogames, era da tempo che volevo scrivere una sorta di vocabolario per far capire a coloro che si affacciano al mondo dell’online gaming che se qualcuno gli sta dicendo di essere “skillato” non ti sta dando dello sfigato, ma al contrario se ti senti spesso dire “owned” piuttosto che “lamer” allora un tantino è giusto che s’incazzi e cerchi vendetta.

Innanzitutto stabiliamo chi è il Nerd. Chi di voi non ha mai visto il film “La rivincità dei nerd”? In quel film si delineava l’ormai vecchio significato della parola Nerd, ovvero un ragazzo decisamente secchione ma incapace a livello sportivo (ed in modo particolare con le ragazze). In poche parole uno “sfigato”, il quale teneva un abbigliamento specifico:

• grossi occhiali con la montatura nera (preferibilmente rotti e attaccati alla bell’e meglio con del nastro adesivo)
• un pocket protector nel taschino per evitare che le numerose penne che tiene perdano inchiostro e rovinino le camicie
• pantaloni dall’orlo alto

Volendo attualizzare il tutto ai giorni nostri oggi potremmo dire che il Nerd ha perso quasi tutto di quanto descritto fino ad ora. Si potrebbe mantenere il fatto che il nerd non è particolarmente bravo con le ragazze, ma fondamentalmente per un motivo: se può, il suo tempo lo passa al computer di fronte al quale si trova particolarmente a suo agio. Sempre facendo un richiamo cinematografico, una versione attuale del Nerd la ritroviamo nella serie televisiva “The Big Bang Theory“.

Premesso che si tratta di un dibattito aperto, il Nerd inoltre non va confuso con il “Geek” (che si pronuncia ghiic), il quale (sempre restando in ambito internet e tecnologia) è sempre affascianato dalla tecnologia e per questo è più portato a circordarsi di gadgets e prodotti hi-tech (cosa che per come la vedo io può fare anche il nerd, ma costui è come dire: “senza speranza”).

Avendo capito di chi stiamo parlando, dopo il break ecco una serie di vocaboli “da nerd” che si usano frequentemente quando si gioca online.

Molte delle parole derivano da parole inglesi. Molte delle parole che seguono derivano da giochi di tipo MMORPG, la cui massima espressione è stata, ed è tuttora World of Warcraft.

Iniziamo da quelli citati prima, che sono tra l’altro più frequenti:

Skillare: significa aumentare la propria “skill”, e quindi la propria abilità, il che può essere inteso a livello generico oppure a seconda del gioco può indicare una particolare abilità in un determinato ambiente o attività. Quindi se qualcuno ti dice che sei skillato ti sta facendo un complimento, ovvero ti sta dicendo che sei bravo.

Ownare: molto spesso ci si sente dire “Ti ho ownato”, il che significa “sei mio” – “ti ho battuto/massacrato”

Lamer: questo è più simile ad un insulto, in quanto è come se ci dicessero che stiamo barando. La frequenza con cui questo termine viene detto/scritto però ci può far pensare di non badarci troppo.

LOL: è l’abbreviazione forse più usata anche nell’uso quotidiano di internet (forum, chat, ecc.). In inglese significa “lots of laughs” ed è usato quando ci si diverte, quando quanto abbiamo visto, letto o sentito ci fa ridere copiosamente.

ROFL: è un modo per accentuare LOL. “rolling on the floor laughing” ovvero “mi sto spanciando dalle risate”.

N00b: deriva da newbie, il quale indica una persona scarsa o una persona che si è appena approcciata al gioco, e di conseguenza: e scarsa. Ci sono diversi sinonimi: niubbo, gnubbo, newb, noob.

Camper: con questo termine non si intende il veicolo motorizzato bensì la tipologia più infima del net gaming. Il camper è colui che campera, ovvero passa molto del suo tempo all’interno del gioco immobile (o quasi) in attesa che davanti a lui si materializzi una facile preda per coglierla di sorpresa. Aggiungo che, onestamente, tutti sotto sotto siamo un pò camper…chi più e chi meno.

WTF: che probabilmente trovere scritto seguito da numerosi “!” a seconda del grado d’incazzatura. E’ l’abbreviazione di “What the fuck” tipica esclamazione in lingua inglese, non fatemela tradurre…

Omg!: semplice abbreviazione di “Oh my god!”

Mob: sono generalmente mostri o comunque personaggi ostili che costituiscono il principale fattore di sfida al giocatore, e sono controllati dall’intelligenza artificiale del gioco.

Quest: sono delle missioni da compiere.

Dungeon: termine utilizzato all’interno dei giochi di ruolo che delimita un’area all’interno della quale si trova una zona da esplorare e che ha delle caratteristiche uniche rispetto al resto del gioco. Molte quest richiedono d’entrare nei dungeon per compiere le missioni.

Raid: il raid è un momento del gioco nel quale più giocatori (solitamente da 5 a 25) si organizzano per esplorare un dungeon o comunque per compiere una missione. Rappresenta la massima esperienza di gioco in casi come World of Warcraft.

BG: è il battleground, ovvero una zona all’interno della quale ce le si da di santa ragione tra giocatori. Il gioco World of Warcraft è uno dei principali giochi in tal senso che hanno integrato i BG.

PvE: “player versus environment”. Determinati giochi prevedono la tipologia PvE, nella quale il giocatore si confronta o combatte contro i mob

PvP: “player versus player”. Una modalità di gioco nella quale i giocatori (umani) si confrontano tra di loro. Spesso e volentieri questa tipologia abbiene all’interno dei BG, ma non è un fattore esclusivo.

Aggrare, aggro: indurre il nemico virtuale a porrè la propria attenzione su di noi. Minore è il livello del proprio personaggio, maggiore è la probabilità di aggrare qualche mob, il che è male quando ci si trova in zone piene di mob.

Pullare: chiamare un mob per allontanarlo dal gruppo e permettere al party di combattere contro un solo nemico alla volta.

Farmer: è un personaggio che dedica la propria attività all’accumulo di risorse.

Grindare: stare nella stessa area e uccidere tutti i mob che spawnano per fare esperienza.

Powa!: o anche “powah!” si pronuncia “poua”. Indica qualcosa di potente.

Rosik: è il classico “rosicare”. Lo si usa per aumentare il senso di rosicamento/bruciore nella persona destinataria del messaggio.