L’ “onda” di Google si è dimostrata un buco nell’acqua. Annunciata come rivoluzionaria 1 anno fa, è poi arrivata a disposizione di tutti (o quanto meno di chi è riuscito a trovare l’invito) a fine 2009, ma la piattaforma di Google Wave non è mai stata in grado di atterare le persone affinchè la utilizzassero a dovere. A mio avviso questo si è dovuto a tre fattori:
- il primo è la scarsa integrazione con Gmail, vale a dire che se Wave fosse stato reso disponibile come servizio accessorio di Gmail allora forse avrebbe avuto una vita un pĂ² piĂ¹ longeva potendo contare alla base su un potenziale numero di utenti giĂ attivi considerevole; a questo aggiungerei che l’eterna fase Beta in cui ha vissuto Wave non ha certamento contribuito al suo sviluppo dal momento che solo su invito era possibile trovare il modo di accedervi (e c’era chi vendeva su eBay gli inviti).
- il secondo riguarda il fatto che è un servizio disponibile esclusivamente online, e forse se fosse stata resa disponibile anche come software installabile sul computer le persone l’avrebbero potuta “capire” maggiormente. Non che sia un fattore determinante questo, ma anche io onestamente preferisco di gran lunga un doppio clic su di un eseguibile piuttosto che dover aprire il browser e dover fare il login. Del resto anche messenger è sempre stato reso disponibile anche come servizio online, ma la stragrande maggioranza delle persone la utilizza solo in caso di necessitĂ estrema.
- il terzo motivo è a mio avviso che Wave è troppo ‘avanti’ rispetto alla societĂ attuale. Pensare ad un mondo in cui le persone lavorano in tempo reale sugli stessi files scambiandosi pareri e correzioni sembra quasi un’utopia, una realtĂ applicabile solo alle grandi aziende dove forse si, ce ne potrebbe essere l’esigenza, ma non in una realtĂ in cui le persone sanno a mala pena utilizzare word.
Google Wave resterĂ in vita fino a fine anno, periodo durante il quale sarĂ reso possibile agli utenti attivi di fare un backup del materiale su cui si è lavorato. Dopodichè, di google non rimarrĂ altro che qualche linea di codice relativa a ciĂ² che di buono è stato e che verrĂ dirottata verso progetti futuri.
Avanti il prossimo…
Google sembra quindi destinata all’insuccesso per quanto riguarda la creazione di un social network, e io onestamente inserirei Google Buzz tra quelli che seguiranno il destino di Google Wave. I numeri sembrano darmi torto, nel senso che sebbene Buzz sia partito non bene ora puĂ² contare su una base di utenti giĂ migliore di quella di Wave e questo anche grazie all’integrazione con GMail; ma il fatto che Google si ostini a non rilasciare delle applicazioni native per Buzz delegando il tutto al semplice browsing certo non aiuta.
Cosa avevo detto di Wave appeno l’ho cominciato ad usare?
Sono stato profetico.
Per Buzz la penso piĂ¹ o meno come te: è un inutile spammone.