Esistono innumerevoli modi per cercare di rendere remunerativo il proprio sito web: ci sono le affiliazioni a siti specifici come la ricerca personale di sponsorizzazioni, ma da anni il mezzo più veloce e facile da sfruttare è quello dei banner pubblicitari, ovvero un canale pubblicitario tramite il quale i proprietari di un sito mettono a disposizione degli spazi nei quali far comparire dei messaggi pubblicitari. La tendenza nel corso degli anni è stata quella di andare verso la contestualizzazione della pubblicità, ovvero fare in modo che il contenuto del banner possa variare a seconda degli argomenti trattati sulla pagina specifica, si parla in questo caso di “pubblicità contestuale”.
In questo campo ci sono diversi operatori che cercano di accaparrarsi una fetta di mercato, ma Google Adsense è universalmente riconosciuto come l’operatore più autorevole, nonchè quello che permette un guadagno migliore.
Negli ultimi mesi ho avuto modo di provare diverse soluzioni e a seguire voglio riportare la mia esperienza per cercare di capire quale possano essere i pregi ed i difetti di quelli che ho ritenuto i migliori servizi, nonchè quali opportunità di guadagno offrano.
Prima considerazione: in generale esistono diverse tipologie di annunci pubblicitari, alcune di queste però sono a mio avviso invasive in quanto costringono l’apertura di noiosi pop-up più o meno grandi che spesso limitano anche la lettura del sito o blog delineando in questi casi almeno per quanto mi riguarda un danno per il sito stesso perchè l’utente, a meno che si tratti di un sito di forte interesse, nel medio-lungo periodo sarà scocciato di tutta questa sovra-esposizione pubblicitaria. Mi è capitato spesso di vedere dei banner sovrapposti al testo di mio interesse ed era impossibile riuscire a levarlo per poter leggere: follia pura! Inoltre non è detto che questo tipo di banner siano più remunerativi di altri.
Detto questo l’analisi che seguirà sarà incentrata soprattutto in forme pubblicitarie più discrete, non invasive.
Seconda considerazione, e poi inizio: un altro fattore che reputo molto importante, se non fondamentale, è la rotazione degli annunci; vale a dire che un buon servizio di advertising deve essere in grado di garantire su un singolo banner una buona rotazione dei possibili annunci: se un banner visualizza a lungo sempre lo stesso contenuto pubblicitario lo reputo un fattore determinante in quanto significa nella maggioranza dei casi che il servizio non ha poi così tanti clienti disposti ad investire in pubblicità online, inoltre a lungo andare i tuoi utenti / lettori avranno “mangiato la foglia” e quindi se il banner remunera per “click” ricevuti sarà ancora peggio: se un utente clicca sul banner e magari acquista pure il prodotto mostrato sul banner dimostrando quindi un reale interesse, quante volte pensi che ricliccherà sullo stesso banner se questo continuerà a comparirgli? Io dico “zero”. Infine alcuni servizi di advertising mostrano banner relativi proprio al loro servizio di advertising, il che a mio parere non fa che peggiorare la situazione in quanto la prima reazione del proprietario del sito/publisher è una domanda del tipo: “ma non hai niente di meglio da mostrare?”; inoltre presume che molti lettori debbano avere un sito web per usufruirne e di conseguenza non essendo così l’interesse per il banner sarà bassissimo.
Sito: Google Adsense
Google Adsense è il secondo motivo fondamentale alla base del successo di Google. E’ uno strumento veramente completo che offre un vasto tipo di formati pubblicitari tra i quali è possibile scegliere tra link testuali personalizzabili nei colori (per adattarlo meglio alle proprie esigenze) e banner visuali o animati. L’approvazione del proprio sito è piuttosto veloce ed il pannello di controllo sebbene le prime volte può disorientare per la numerosità dei menù ed il tipo di informazioni fornite (se non si è pratici di eCPM ecc.) alla fine finisce per diventare molto semplice da usare.
I guadagni si aggirano (per siti che tutto sommato superano il migliaio di visite uniche giornaliere) intorno a qualche euro al giorno. Ovviamente è difficile esprimere un valore preciso in quanto tutto dipende dal numero di visite totalizzato dal tuo sito ed il numero di clic sulla pubblicità, ma facendo un confronto con la concorrenza posso dire che è un parametro nettamente superiore se considerato che spesso in questi casi si parla di qualche centesimo di euro al giorno (la differenza non è poca).
I reports (ovvero l’analisi delle statistiche degli introiti) sono molto dettagliati.
Adsense è probabilmente la soluzione migliore per la maggioranza dei casi, specialmente se tenuto conto che permette guadagni ben superiori a quelli della concorrenza, l’unico suo limite riguarda il fatto che certe volte a sua totale discrezione può decidere di bannare l’account senza avere grosse possibilità di redenzione, oppure viene vietata la visualizzazione dei banner su siti specifici che hanno violato il regolamento… e anche qui non si hanno grosse chance di poter ottenere un chiarimento con un interlocutore in carne ed ossa per provare a rimediare al danno.
Payout mensile o al raggiungimento della somma minima di: 70 €, pagabili tramite assegno o bonifico bancario. Il tutto avviene in maniera automatica senza dover fare alcuna richiesta.
Considerando quindi attualmente Adsense come il massimo raggiungibile in termini di guadagni, ipotizziamo di arrivare a fine mese con un importo fittizio di 100 punti, in modo da capire quanto ci permette di guadagnare la concorrenza.
Sito: Virgilio banner
Virgilio banner è un progetto nuovo uscito poco fa da una lunga fase di testing. L’accettazione della mia iscrizione ci ha messo un paio di mesi, e spero fortemente che ora i tempi si siano accorciati. I limiti di questa piattaforma sono un regolamento un pò stretto riguardante in particolare il posizionamento degli annunci della concorrenza (che non sono vietati, ma vengono delimitati in numero e posizione) ed il fatto che occorre fare una specie di doppia registrazione per poterne usufruire (una a virgilio e l’altra a virgilio banner usando le credenziali di accesso del precedente).
La qualità e il grado di dettaglo dei reports sono buoni, anche se migliorabili, tuttavia si è in grado di ottenere un andamento giornaliero dei guadagni. La rotazione dei banner mi è sembrata buona, e anche ben contestualizzata sulla tipologia del blog (non tanto sull’argomento trattato all’interno dell’articolo)
Per ricevere i pagamenti occorre essere provvisti di un account PayPal, quindi non si effettuano i bonifici bancari, ma l’indiscusso vantaggio di Virgilio banner è quello di remunerare bene, basando il proprio algoritmo di calcolo sulle visualizzazioni delle pagine. Quindi, se Google Adsense ci pagava 100, con Virgilio banner siamo in grado di arrivare ad almeno 50 o magari 60 punti, molto però dipende anche dalla categoria nella quale è inquadrato il proprio sito in quanto alcune remunerano meglio di altre.
Sito: Simply
Simply è un servizio che offre delle prestazioni più o meno simili a quelle di aruba, ma con meno macchinosità: il pagamento avviene tramite bonifico bancario. Onestamente avevo smesso di utilizzare Simply per la scarsa qualità degli annunci proposti e per un basso tasso di rotazione.
I report sono ben strutturati, la cosa che personalmente non apprezzo è la scarsa contestualizzazione nonostante in fase di creazione dei TAG venga anche richiesto di inserire delle parole chiave: che a mio avviso non svolgono il loro compito visto il risultato.
La remuneratività è quindi leggermente superiore a quella di Aruba, quindi diciamo intorno ai 20 punti.
Sito: Pnet
Inizialmente l’offerta pnet di Arubamediamarketing per l’advertising sembrava vantaggiosa: garantire un valore minimo per click. Alla distanza però i guadagni derivanti non si sono dimostrati all’altezza. La rotazione dei banner è bassa, ma mi è sembrata maggiore rispetto a quella di Simply. La qualità dei report è migliorabile in quanto poco intuitiva, quasi si fa fatica a capire dove cliccare per ottenere il rendiconto giornaliero del periodo preso in analisi.
Payout mensile o al raggiungimento della somma minima di: 80 €. Molto macchinoso è anche il sistema dei pagamenti, per il quale occorre inviare e-mail di richiesta con fattura o ricevuta per prestazione sulle quali sarà possibile indicare i dati per il bonifico.
Nella nostra scala da 0 a 100, Aruba permette un guadagno di circa 15 punti.
Sito: Heyos
Il primo handicap di Heyos per alcuni può essere il fatto di essere in lingua inglese. Tecnicamente l’offerta di Heyos dovrebbe essere molto valida: molti tipi e forme di pubblicità disponibili alcuni dei quali però tendono già a prevaricare quel limite tra invasivo e non invasivo di cui ti parlavo in apertura. Rendono piuttosto bene i tooltips ad esempio, ma vedermi un tooltip nel testo del titolo dell’articolo onestamente è inaccettabile. Inoltre un’altro fattore importante è che Heyos integra la pubblicità contestuale di Yahoo, i cui rendimenti però sono da valutare. Ad ogni modo i rendimenti sono molto variabili, troppo variabili, a seconda del tipo di pubblicità che si decide di integrare: gli annunci testuali classici rendono poco o niente.
I report sono molto dettagliati ma manca la possibilità di inserire un intervallo di date da analizzare. I pagamenti vengono effettuati tramite PayPal con una soglia minima di 50 € e devono essere richiesti esplicitamente nella sezione dedicata ai pagamenti.
Al fine del calcolo dei nostri rendimenti, Heyos potrebbe generare 10 punti con sistemi non invasivi, ma sfruttandolo al 100% probabilmente anche molto di più.
Sito: Tradedoubler
La piattaforma offerta da questo servizio è forse quella che rispetto alle altre offre il numero maggiore di formati pubblicitari nonchè di tipologie remunerative in quanto si va dal guadagno per clic a quello che riconosce una provvigione in corrispondenza ad una certa azione compiuta dall’utente/visitatore oppure in base agli acquisti che quest’ultimo ha effettuato presso il cliente. La verità però è che le tipologie realmente in utilizzo in Tradedoubler sono di quest’ultimo tipo e per tanto i rendimenti sono praticamente nulli, specie se si ha un sito con un numero limitato di visitatori.
La soluzione ideale
Quale potrebbe essere quindi, la situazione perfetta che consenta di massimizzare i guadagni pubblicitari sul tuo sito web? Dopo tutti questi tentativi posso dire tranquillamente che l’utilizzo di Adsense + Virgilio banner già consentirebbe un buon livello di rendimento, gradagni che aumenterebbero ulteriormente al crescere dei visitatori del tuo sito.
Se con Adsense dovessi avere problemi, per i motivi sopra citati, allora sicuramente prendi in considerazione Virgilio banner in prima ipotesi e poi potresti provare ad affiancargli Simply o Heyos qualora tu volessi provare i tooltips o ads simili.
Tutti gli altri…
I servizi sopra citati non sono gli unici che ho provato, la lista è molto più lunga ma se realmente un sito permette dei guadagni la cosa la si vede sin dai primi giorni di integrazione dei codici sulle pagine. Tra quelli che avevo preso in considerazione c’è Liquida Network: di base offre una remunerazione tutto sommato buona nell’opzione Full, così avevo deciso di aderire al programma scoprendo però che:
- si sottoscrive un contratto cartaceo nel quale si evidenzia il compito di fornire statistiche trimestrali dettagliate inerenti il proprio sito,
- nel contratto da quanto ho capito i guadagni non sono realmente basati sull’effettivo numero di visitatori del sito (come vorrebbe far credere la pagina da cui ci si iscrive) ma si pattuisce un importo mensile basato su un moltiplicatore deciso da Liquida, e dico così perchè sebbene il mio blog rispettasse tutti i requisiti per entrare a far parte dell’offerta Premium, mi fu proposto il moltiplicatore dell’offerta Start.
Fu così che decisi di aspettare e di li a poco arrivò Virgilio Banner che di base paga decisamente meglio le visualizzazioni.
E’ tutto.
Se hai qualche servizio di advertising da proporre, indicalo tra i commenti!
Interessante articolo su un aspetto del web che conosco veramente poco.
Riguardo MT, posso dire che in effetti ho notato i diversi tentativi di bannerizzazione, e sono contento che tu abbia trovata una soluzione che ti aggrada.
Da utente del tuo blog posso dirti che i banner sono abbastanza vistosi, in particolare quelli di intermezzo nella pagina dell’articolo, però la situazione globale è sopportabile, anche perché il sito rimane comunque impaginato bene.
Mi da solo molto fastidio quando talvolta partono dei suoni di varia natura.
Ad esempio in questi giorni c’è l’autoplay sul video youtube di profamily col solo rollover accidentale del mouse… un po’ lo odio se devo essere sincero.