La vicenda megaupload ha letteralmente scosso internet, e mentre c’è chi coglie l’occasione per ristrutturarsi e cambiare modalità di fruizione ai files c’è anche chi sembra non essere minimamente preoccupato per la vicenda. Uno di questi è Rapidshare, i cui esponenti hanno dichiarato di non essere preoccupati per le sorti del loro cyberlocker e ribadendo che il servizio offerto è legale e che allora utilizzando la stessa metrica dovrebbero essere chiuse tutte le banche il cui manager si è dato al riciclaggio di denaro.
C’è poi il discorso Anonymous, che oltre al fatto di essersi dimostrato un tantino irragionevole attaccando i siti dei vari enti governativi coinvolti nella faccenda, si sta preparando per offrire un servizio di condivisione file con server rigorosamente localizzati in Russia. Lo ha annunciato attraverso un tweet (https://twitter.com/#!/Anon_Central/status/161425410876391424), mentre il sito in fase di preparazione (dovrebbe essere pronto in 3 giorni circa) è raggiungibile qui:
morto un Papa..
Gli Anonymous hanno invece dichiarato che il sito non è loro.
Fonte: https://twitter.com/#!/YourAnonNews/status/161734720814723072