Da circa 2 settimane è finalmente disponibile anche in Italia Google Play Music, il servizio che permette a tutti gli utilizzatori di uno smartphone o tablet Android di archiviare in cloud la propria musica e le proprie playlist con la possibilità di ascoltarla poi in streaming oppure scaricandola sul proprio dispositivo.
Il vantaggio principale del servizio sta nel fatto che permette di archiviare la bellezza di 20.000 canzoni in maniera del tutto gratuita con l’unico limite che i files non devono superare singolarmente i 250 MB. Attualmente è l’unico che garantisce un servizio così vantaggioso a costo zero.
Che tipi di files è possibile importare? Files privi di DRM in formato MP3, AAC, FLAC, OGG e WMA. Tutti i files che non sono mp3 verranno poi automaticamente convertiti e ricodificati in MP3 320Kbit/s.
Per usufruire del servizio occorre scaricare l’applicazione Music Manager (disponibile per Windows, OS X e Linux), e per farlo hai due possibilità:
- http://music.google.com
- http://play.google.com , andando nella sezione “La mia musica”
Occorre registrarsi al sito con il proprio account Google ed è necessario inserire i dettagli relativi ad una carta di credito nel Google Wallet, altrimenti non c’è modo di scaricarlo. L’applicazione è ovviamente gratuita, ma l’operazione è richiesta per facilitare in futuro l’acquisto della musica dal Music Store.
La fase di upload
Una volta scaricato ed installato il Music Manager la prima cosa che ci viene richiesta è come vogliamo importare la musica, e quindi se vogliamo sfruttare librerie già esistenti di iTunes o Windows Media Player oppure se vogliamo importare solamente delle cartelle.
Ovviamente il fatto di importare delle librerie ci da anche la possibilità di importare le varie Playlist abbinate ad esse. Inoltre l’import non è una scelta per la vita, nel senso che se un domani vorrai importare una singola cartella potrai farlo benissimo. Importando le librerie però si ha la certezza che la sola musica che sarà presa in esame per l’invio sarà quella ancora non sincronizzata e online il nostro archivio non subirà mai modifiche per difetto a meno che non sia tu ad entrarci fisicamente per eliminare alcuni brani.
Per esperienza diretta posso dirti che l’import, se non disponi di una ADSL performante, non sarà una scheggia… in quanto per importare circa 1900 brani ho dovuto lasciare acceso il PC per parecchio tempo ma è l’invio del singolo file che mi è sembrato procedere a rilento. Tecnicamente Google dovrebbe aver adottato anche la funzione di “scan & match” all’interno del Music Manager, che permette di evitare il caricamento fisico del file il cui brano verrebbe invece direttamente associato con l’archivio di Google e messo poi nella nostra libreria in cloud. Di fatto questa funzione è silente, non c’è alcun riferimento nel Music Manager, e c’è il dubbio che tale funzione sia abilitata solo per alcuni brani oppure richieda TAG particolari all’interno dei nostro MP3.
Music Manager lo possiamo installare su tutti i computer da noi posseduti, in modo tale che se abbiamo musica sparsa in giro potremo unificare il tutto all’interno del cloud.
Diamo inizio alla riproduzione
Per riprodurre i brani non sarà necessario attendere che l’upload sia completo al 100% in quanto i brani già inviati saranno immediatamente disponibili per l’ascolto.
Inoltre abbiamo una varietà di mezzi e modi che lasciano spazio solo all’immaginazione. Possiamo usare qualsiasi PC o diverse tipologie di smartphone e tablet che non siano necessariamente Android. Su iPhone ad esempio non esiste ancora un’app ufficiale ma la musica è possibile tranquillamente ascoltarla in streaming, ciò che non ci è concesso è di scaricare il brano.
Ovviamente però il massimo è offerto nel momento in cui si interagisce con uno smartphone o tablet Android con il quale l’ascolto è disponibile sia online quanto offline. Per l’ascolto offline occorrerà specificare singolarmente cosa vogliamo (playlist, autori o singoli brani,…) scaricare sul dispositivo e in seguito inizierà il download dei files.
E’ possibile associare fino a 10 dispositivi ai quali è reso possibile anche il download dei brani, ovviamente se un giorno uno di questi 10 non fosse più necessario o si volesse creare spazio per uno nuovo è possibile rimuoverne uno e aggiungerne un’altro.
Conclusioni
Ritengo che Google Music sia attualmente il miglior servizio di archiviazione in cloud relativo agli mp3 con un punto di forza che: 20.000 Gratis, un numero che già di suo soddisfa le esigenze della maggioranza delle persone unito ad una parola che piace a tutti. Inoltre consiglio di adottare Google Music anche a chi non dispone ancora di un dispositivo Android per un motivo che ho già detto: la musica la si può ascoltare ovunque e su qualsiasi PC, e rimane uno spazio di archiviazione probabilmente più sicuro di molti hard-disk spesso soggetti a virus o non soggetti ad alcun backup.