giovedì, 21 Novembre 2024
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Italia dei motori, o dei motori di ricerca? Ecco Istella e Quag

Nell’ultima settimana l’Italia dei motori intesi come quelli senza pistoni ma che servono a far girare internet si è arricchita di ben 2 nuove soluzioni: Istella e Quag. Chi sono? Cosa fanno?

Istella e Quag sono due nuovi motori di ricerca italiani, con un approccio alla ricerca molto differente tra loro. Istella sembra molto più somigliante a Bing come impatto iniziale o ad un motore di ricerca classico, mentre Quag ha un modo di presentarsi tutto suo e anche nel modo di comportarsi si nota fin da subito che c’è qualcosa di nuovo.

Quag

quag

Quando si fa una ricerca con Quag si viene a creare anche una sorta di interazione con chi ha già effettuato ricerche simili; facendo la ricerca infatti è possibile “porre una domanda” alla quale gli utenti che verranno dopo saranno liberi di rispondere o meno o anche di avvalorarla aumentandone la reputazione e verremo notificati per e-mail di eventuali risposte. Tutto questo è reso possibile grazie a SBIG, acronimo di Search Based Interest Graph, che è l’algoritmo alla base del funzionamento di Quag. Inoltre Quag mette a disposizione un add-on pensato per funzionare in simbiosi con il motore di ricerca di Google, in questo modo quindi l’utente è in grado di integrare l’efficienza di Google con i servizi aggiuntivi offerti da Quag.

Istella

istella

Per quanto riguarda Istella invece, sebbene si presenti come un motore di ricerca classico, devo dire che per certi aspetti mi ha incuriosito mentre per altri invece si notano alcuni difetti di gioventù, inoltre nasconde una doppia veste che forse non tutti coglieranno al volo.

Per come ho avuto modo di vedere dalle ricerche che ho fatto, se si effettua una ricerca di un sito specifico Istella restituisce risultati molto attinenti andando a pescare le informazioni anche in alcuni aggregatori che da Google ad esempio molto spesso vengono snobbati; questo può essere un pregio in quanto significa che focalizza molto l’attenzione sul termine di ricerca, ma anche un difetto perchè non tiene conto a mio avviso di elementi come la data di pubblicazione o altro. Un esempio: cercando “mytechnology” ottengo risultati inerenti upnews, un aggregatore di notizie su cui non pubblico probabilmente da più di un anno.

Con le ricerche tradizionali invece a mio avviso Istella dovrebbe cercare di migliorare la descrizione dei risultati in quanto sotto l’url del risultato sono inseriti elementi che a volte centrano ben poco. Ad esempio ho notato che in alcuni casi Istella propone nella descrizione gli “articoli consigliati” presenti in fondo all’articolo su cui ho cliccato e questo a mio avviso è sbagliatissimo.

Ma è la sua doppia veste la vera cosa interessante di Istella. Effettuando il login tutto cambia, a partire dal modo di fornire i contenuti che ora vengono dati in formato di “clip” e si entra in un area dove è possibile personalizzare i contenuti preferiti, le proprie librerie, iniziare a seguire persone ed essere seguiti. Il paragone che mi viene è che sembra di essere in un browser in salsa “social” all’interno del browser stesso.

Non è immediato però, gli ideatori di Istella (ovvero Renato Soru, meglio noto come Mr. Tiscali) si son dimenticati a mio avviso di mettere in risalto come condividere le clip, ovvero tramite la “istellaclip” che non è altro che un bookmark da mettere nella barra dei preferiti e da premere ogni volta che si trova un contenuto interessante. Questa cattura un immagine presente in quell’url e le abbina un link. La istellaclip la si trova nel menù a tendina del proprio profilo, ma onestamente potevano semplificare la cosa rendendola più visibile.

Tra le altre funzioni interessanti troviamo la presenza, per quanto riguarda il solo suolo italiano, delle foto storiche che però non mi è stato possibile visualizzare in quanto compare il messaggio “aggiornamento in corso”.

Chi dei due?

E’ ancora presto ovviamente per valutarli e per capire chi tra loro avrà un futuro (speriamo entrambi!). I progetti sono molto differenti tra loro e quello più ambizioso è Istella che punta a diventare perno della cultura italiana. Staremo a vedere. L’impressione iniziale è buona, ma per sottrarci a Google sarà abbastanza? Quel che è certo è che non siamo di fronte ad un epic fail come lo fu per Volunia.

Ultima nota personale: Istella nel tutorial ci tiene a farci sapere che non ci cataloga, non ci scheda come fa probabilmente qualcun altro non citato (Google). Io penso che se offri un ottimo servizio che ti permette (tra l’altro) di fare soldi a palate sta all’utente stabilire se gli va bene così oppure no, e negli anni l’utenza ha “sposato” google andando ad usufruire di servizi veramente impensabili fino a pochi anni fa (Streetview e Gmail su tutti sono i miei preferiti); quindi a me di essere schedato mi importa relativamente se mi consente di trarne benefici ma mi rendo conto che non tutti la pensano così. Questo per dire a Istella: prima cerca di avere successo, poi quando l’avrai raggiunto allora sbandiera  il fatto che ci sei riuscita senza schedare le persone; altrimenti si tratta solo di un pretesto per accaparrarsi qualche manciata di utente.

Paolo Colombo
Paolo Colombohttps://www.mytechnology.eu
Classe '81, appassionato di tecnologia e internet. Dal 29 marzo 2007 scrive quotidianamente con passione sul suo blog www.mytechnology.eu | .it articoli inerenti queste due tematiche. Ha una bellissima moglie e due figli adorabili, e passa le nottate scrivendo articoli e giocando online con i membri del clan EraseR che conosce da ben 20 anni.
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