Arrivo in netto ritardo rispetto all’uscita in sala in quanto tra ferie ed impegni vari non mi è stato possibile andare a vederlo prima. Nutrivo grandi aspettative in questo ennesimo capitolo del supereroe per eccellenza, mi piace quando i trailer lasciano viaggiare l’immaginazione e non svelano troppo di quanto deve accadere sebbene una cosa era dichiarata fin dall’inizio: Man of steel (o l’uomo d’acciaio in italiano, che molti credo abbiano confuso con Iron Man), il primo film a non avere la parola Superman nel titolo, sarebbe stata una ripartenza che avrebbe richiamato in campo le origini del mito ed un vecchio nemico, il generale Zod e le sue truppe.
Prima che tu prosegua, è bene che sappia che c’è un alto contenuto di spoiler.
Ottima la trama che narra le origini di Superman, con un Russel Crowe nella veste di Jor-El ad incarnare l’unica speranza per la sopravvivenza della razza di Krypton. Vediamo quindi finalmente un Krypton avanzato tecnologicamente e colonizzatore di nuovi mondi, e come vuole la tradizione ne vediamo nuovamente la sua distruzione.
La regia ci ha risparmiato l’ennesimo racconto dell’infanzia di Clark Kent (di fronte alla quale onestamente non avrei retto, ormai la sanno anche i sassi), limitandosi a dei flash-back molto ben riusciti per far capire il processo di maturazione che ha portato Clark a diventare Superman e sebbene la prima parte del film trascorra in maniera quasi troppo lenta è comunque gradevole. Certo mi sarei risparmiato una Lois Lane che con 2 domande a contadini e passanti arriva a bussare alla porta di Marta Kent, ma ho apprezzato come è stato creato un primo legame tra i due personaggi principali del film.
Ci sono poi tutta una serie di cose che veramente non hanno senso:
- il fatto che Lois venga invitata a salire sulla nave Kryponiana, al solo scopo di riuscire a sabotare i piani di Zod;
- il fatto che l’ologramma di Jor-El sulla nave dopo essersi bullato di esserne stato il progettista, oltre a chiudere porte 100 volte meglio di quanto farebbe R2D2, è anche in grado di prevedere il futuro nonchè i colpi sferrati dai nemici portando così in salvo Lois;
- il fatto che Zod legga nella mente di Lois il numero civico di Superman quando probabilmente avrebbe potuto fare la stessa cosa direttamente a Superman visto che, testuali parole “hanno fatto la stessa cosa anche a me”;
- il fatto che il generale dopo aver scaricato un mitra e una pistola sulla Kryptoniana cattiva, pensi bene che un coltello invece farebbe la differenza;
- il fatto che la macchina terra-formante fosse fortificata con contromisure cazzutissime, mentre per prendere il teschio che ricordo è l’oggetto sul quale tutta la razza di Krypton basa la sua esistenza, a Jor-El sia bastato un tuffo in piscina;
- il fatto che il C-130 abbia volato fin troppo.
Ecco, se togliamo queste cose o semplicemente ci chiudiamo un occhio, L’uomo d’acciaio diventa un film pieno d’azione e tante, ma tante botte in grado di radere al suolo un’intera città. In questo Snyder è riuscito a rendere bene la grandiosità di un personaggio quale Superman che sulla terra è quanto di più vicino alla figura di un Dio, ma ha poi commesso un passo falso: un errore talmente grave che per molti ha rovinato l’intero film, e difficilmente si può dare torto a chi la pensa così.
La stima ed il rispetto che un fan nutre per Superman è basata sul fatto che essendo lui così esageratamente forte e potente, non è mai sceso al livello dei suoi stessi antagonisti al punto di ucciderli. Per quanto cattivo potesse essere il suo nemico, lui lo ha sempre risparmiato, piuttosto con la consapevolezza di doverlo affrontare nuovamente in futuro, ma non ha mai ucciso nessuno, mai.
Fino ad ora.
Per evitare un simile errore la trama sarebbe dovuta essere rivista drasticamente, perchè come puoi fermare un generale Zod che ormai è allo stesso livello di Superman? Non potendolo più spedire in un’altra dimensione forse non c’era altra soluzione che saggiare la croccantezza del suo collo, ma in quello stesso momento si rimane impietriti per un atto di fronte al quale sebbene dovremmo ormai essere abituati dai tanti film di azione, sembra assumere una violenza inaudita semplicemente perchè commesso da colui che la violenza l’ha sempre preferita evitare.
Un bel film, con tanta azione, ma che lascia l’amaro in bocca.
Mi aspettavo infine che lasciassero aperto uno spiraglio per l’eventuale sequel o meglio ancora lo introducessero, oppure che abbozzassero la Justice League ma così non è stato; e mentre non ho dubbi che un sequel si farà senza troppi problemi con un Henry Cavill estremamente convincente, penso che per la Justice League abbiano elevato fin troppo la fama di Batman grazie a The Dark Knight e sia difficile trovare accordi e tempi per gestire personaggi di un tale spessore, ma non impossibile.