A seguito dell’attentato alla redazione di Charlie Hebdo, sono sorte diverse iniziative volte a combattere sotto diversi aspetti il terrorismo online.
In Francia è stata da poco approvata una legge che consentirà di oscurare tramite blocco DNS i siti ritenuti a carattere terroristico o pedopornografico, la novità sta nel fatto che non sarà necessaria l’espressione della volontà di un giudice bensì l’ordine sarà emanato da una commissione apposita.
Google, su segnalazione della BBC e contrariamente a quelli che sono i suoi dogmi, ha messo mano al suo algoritmo di ricerca per annullare i risultati abbinati alla chiave di ricerca “how can i join ISIS”.
Gli hacktivisti di Anonymous invece hanno cominciato una campagnia di azzeramento globale degli account social e dei contenuti abbinabili ad ISIS sostenendo che questi sono come un virus, e Anonymous ne rappresenta la cura.
Ed una cosa più o meno simile la sta facendo l’esercito britannico il quale cerca di sovvertire le campagne di arruolamento che avvengono su Facebook.
Insomma, internet sempre più protagonista nel bene e nel male al punto da unire forze apparentemente lontane tra loro nella lotta di un nemico comune.