Tre anni fa i droni erano per lo più giocattoli, poi è arrivato il GPS e poi le telecamere integrate: diamo il benvenuto a DJI Phantom 4
Di droni sperimentali in grado di volare ma soprattutto riconoscere gli oggetti che lo circondassero per evitare di collassargli addosso già ce n’erano, ma erano per lo più sperimentali appunto o prodotti non commerciali. DJI Phantom 4 cambia un po’ le cose introducendo una guida realmente autonoma in quanto grazie all’implementazione di 4 telecamere (2 frontali e 2 sul retro) non solo il drone potrà seguirci nella ripresa ma sarà in grado di riconoscere eventuali alberi o ostacoli e quindi evitarli o fermarsi in attesa di un nostro comando.
Non si schianterà più contro un muro perchè una volta rilevato tirerà il freno, oppure se gli verrà detto di andare da un punto all’altro attraversando un fiume dove c’è un ponte potrà decidere se incrementare la velocità per diminuire il rischio di finire in acqua oppure se questo non è possibile per via del ponte resterà in attesa di un nostro comando.
Le immagini catturate dalle 4 telecamere vengono trasmesse ad un software che le elabora e costruisce un modello 3D del mondo che lo circonda. Ovviamente poi a queste 4 si aggiunge quella principale, in grado di registrare filmati in 4K.
La guida autonoma è un’opzione, adatta specialmente a chi è alle prime armi, mentre i più esperti potranno disabilitarla per ottenere riprese più accurate e ravvicinate.
DJI Phantom 4 non solo ha la guida autonoma, ma è anche più stabile: sulla sua pancia ora integra due videocamere e due sensori a ultrasuoni, il doppio della versione precedente, che lo aiutano a stabilizzare il volo in particolar modo quando deve stazionare in un punto fisso.
Un’altra innovazione in merito alla guida autonoma è rappresentata dalla funzione Active Track: basta selezionare il soggetto che desideri seguire per fare in modo che DJI Phantom 4 elabori un ambiente 3D in grado di ottimizzare la ripresa ma anche diminuire la distanza dalla quale è possibile farla. Con Active Track è anche possibile in maniera molto più semplice che in passato eseguire un’orbita circolare intorno al soggetto, cosa che prima invece richiedeva molta più esperienza di manovra.
Tutto questo, però, ha un prezzo.
DJI Phantom 4 è decisamente più costoso di quanto lo era stato DJI Phantom 3 al momento del lancio. Il prezzo base parte da 1599 Euro, quasi il doppio rispetto al suo predecessore e 200 Euro più caro rispetto al DJI Phantom 3 Professional: se è vero che si risparmia molto tempo nell’imparare a dominarlo e non si corrono rischi eccessivi dovuti ad una guida maldestra, l’incremento di prezzo resta comunque notevole.
La buona notizia però è che il suo arrivo ha decretato una riduzione di prezzo degli altri DJI Phantom di circa 200 Euro (in alcuni casi anche di più).
