Vi ricordate Tidal? Il servizio di streaming musicale realizzato da Jay-Z ed annunciato in pompa magna? Bene: è già stato chiamato in giudizio da uno dei suoi artisti.
Era il 31 marzo 2015, e Tidal venne annunciato con l’intento di proporre compensi migliori (intorno al 75%) agli artisti grazie all’assenza di profili gratuiti come avviene in servizi concorrenti come Spotify o Deezer. Per l’occasione grandi nomi della musica ci avevano messo la faccia e la firma ma a distanza di meno di un anno qualcuno degli artisti che decisero di sposarne gli ideali di fatto gli ha fatto causa per mancato pagamento delle royalties.
Il produttore Yesh Music, insieme con il duo American Dollar ha infatti intentato azione legale contro Jay-Z per una cifra da 5 milioni di dollari a cui si sommano altri 150.000 dollari per aver mantenuto a catalogo 116 brani nonostante la richiesta di rimozione.
Ritornando al vecchio articolo quindi, che recitava “bella mossa o cos’altro?”, direi che la risposta la stiamo per avere a breve mentre sembra anche possibile un interessamento da parte di colossi come Samsung, Google e addirittura Spotify per rilevare la società.