Ricevo oggi un comunicato da Jabra che pone l’attenzione su un problema che io stesso condivido: l’aumento della diffusione di e-mail, whatsapp e delle relazioni scritte in generale ci ha fatto perdere la voglia o la capacità di comunicare verbalmente
Le chat e le email hanno paralizzato le nostre capacità di conversazione da persona a persona al punto di non parlarci più? Pensate che nel mondo si inviano circa 204 milioni di mail al minuto, si condividono 2.460.000 contenuti su Facebook, si inviano 347.222 foto via WhatsApp, si mandano 277.000 tweets, ma quante interazioni faccia a faccia o telefoniche si contano?
Dal comunicato, a cura di Di Jean-Baptiste Pain, Direttore Generale Europa del Sud Jabra:
Non posso negarlo: scrivo un sacco di email. E recentemente ho notato un trend interessante, in particolare tra i dipendenti più giovani. In due casi su tre essi preferirebbero cominciare una chat online piuttosto che alzare il telefono e semplicemente chiamare qualcuno per fargli una domanda.
Questa è la mia personale opinione. E ne ho parlato anche con un amico, Howard, circa due settimane fa. Howard è CEO di una delle più importanti società di PR, un settore frenetico che conta sulla costruzione delle relazioni e sul pubblicizzare le storie dei clienti nell’industria dei media. Negli ultimi anni, è stato testimone dello stesso trend. Si è sforzato di dedicare molto tempo per implementare delle politiche per un’effettiva conversazione a voce e faccia a faccia in un business dove una mancanza di conversazioni “vecchio stampo” può portare vantaggi ai competitor.
Certamente chat e email sono facili, rapide e veloci. Ma perché non ci sentiamo inclini a parlare reciprocamente? In una relazione simbiotica, come quella che Howard mantiene coi media, si dovrebbe pensare che entrambe le parti darebbero il benvenuto a una interazione personale. Semmai, questo potrebbe rendere gli scambi più veloci.
Abbiamo bisogno di parlare!
Arrivo a pensare che si possano mettere in pericolo le relazioni più importanti se non si riesce a interagire, sia a voce che faccia a faccia, perché è molto facile cancellare una email o ignorare una chat – sia intenzionalmente che per errore. Ma quando parliamo con qualcuno, creiamo un legame emozionale che si rafforza man mano che lo si mette in pratica – un legame che fa la differenza per diverse ragioni.
Primo, è gratificante nell’ambiente lavorativo mantenere buone relazioni coi clienti e i partner; si guadagna così una sorta di “canale preferenziale”.
Secondo, la comunicazione scritta è più facilmente ignorabile causando così frustrazione e disappunto per il mittente, mentre il confronto diretto se non altro porta a una chiarificazione immediata e a un’interazione più proficua per entrambe le parti in gioco.
Terzo, chat e email non forniscono nessun conoscenza periferica e conseguenti opportunità che si riceverebbero invece parlando regolarmente con i clienti e i partner. Quando ascoltate, spesso venite a conoscenza di informazioni cruciali e che possono aprire nuovi scenari.
Su che cosa stanno lavorando adesso? Quali sono le principali difficoltà? Quali cose potrebbero essere di aiuto? In una chat o via email, tutte queste informazioni essenziali, vengono a mancare o comunque non sono immediate come durante una conversazione a voce.
Scontri e disaccordi sono più facilmente e immediatamente risolti se li stronchi sul nascere. Così le decisioni e le soluzioni sono più semplici al telefono, perché l’intento è meglio comunicato di persona che in chat. Parlare semplicemente fa risparmiare tempo e una notevole mole di inutili botta e risposta che possono tendere all’infinito senza arrivare allo scopo.
Alza il telefono
Penso che ci siano diverse ragioni per questo minor utilizzo dell’interazione personale, e
l’andamento del mondo del business moderno è uno di questi: il massiccio e continuo uso di chat e email ci ha abituato a una connessione a distanza che ormai abbiamo accettato come normale e preferibile.
Pensateci… Io intanto chiamo Howard, proprio ora, per sfruttare i suoi suggerimenti al meglio. E la prossima volta che farete una telefonata di lavoro – proprio come si faceva una volta – potrete chiamarlo “ritorno al futuro”!
Fine del comunicato.
Se da una parte è indubbio il fine ultimo per cui un’azienda come Jabra voglia rilasciare un simile comunicato che ci stimola ad usare strumenti che forse non utilizziamo più come qualche anno fa, è anche innegabile l’esistenza di una problematica simile, motivo per cui ho deciso di condividerla con voi!