Non si tratta di uno smartphone nuovo, ma grazie al suo attuale prezzo Wiko UFeel Prime merita decisamente un po’ di attenzione
Wiko UFeel Prime si differenzia dai modelli visti in precedenza (Fever e UFeel) in quanto uniforma il suo design verso qualcosa di più comune: al posto di cercare soluzioni che colpiscano l’occhio o il tatto, si è preferito andare sul sicuro con una scocca in alluminio ed un bordo cromato vicino al display che aumenta la percezione della curvatura ai bordi del vetro.
Il lettore di impronte, che diventa smart
UFell Prime, come il suo predecessore, integra un lettore di impronte digitali che questa volta però funziona discretamente bene in termini di velocità ed è anche ben integrato a livello software dal momento che è possibile utilizzarlo anche per richiamare le app aperte o per attivare il display quando il telefono è in stanby: in generale un’ottima soluzione che sopperisce alla mancanza dei pulsanti ai lati.
Prestazioni
Il processore Snapdragon 430 aiutato dai 4 GB di RAM rendono lo smartphone veloce, ma senza eccessi: l’avvio delle app prima di caricarsi completamente non avviene troppo velocemente ma nel complesso lo smartphone gira bene se non si attivano effetti di transizione o altro che tendono ad appesantirlo.
Display
Molto buono il display da 5″ Full HD con 441 ppi di definizione che permette una buona visione in ogni condizione e in generale sembra dare risultati sopra la media.
Fotocamera
Buona ma con qualche precauzione la fotocamera che è sempre stata un po’ il punto debole dei vari Wiko e anche qui non riesce a fare molto meglio: le foto vengono bene in condizioni ideali e la fotocamera anteriore aiutata dal flash frontale soddisfa abbastanza ma quando la si mette in difficoltà in ambienti poco illuminati bisogna essere un pochino abili nell’evitare di cadere nella trappola della foto mossa.
Inoltre foto e video sono sembrati avere poca luminosità, forse frutto di un’ottica con poca apertura; per i video c’è poi da segnalare il fatto che registra in 1080 a 30 fps: manca quindi la modalità a 60 FPS, mentre lo zoom digitale regge bene il 4x che non sgrana troppo.
Al software che gestisce la fotocamera invece non manca nulla e la gestione a pulsanti lo rende semplice nell’utilizzo, segnalo solo una certa lentezza nel catturare immagini a scatto continuo ma con prestazioni del tutto similari a smartphone di pari livello.
Demo Video Wiko UFeel Prime a 1920 x 1080 – 30 FPS
Audio in conversazione e in ascolto
Buono l’audio in conversazione proveniente dalla capsula auricolare, e buono anche quello dello speaker posteriore che ha un buon volume ma si sviluppa maggiormente sulle note medio alte: a volume massimo quindi l’ascolto della musica appare poco corposo.
Autonomia
La batteria da 3.000 mAh riesce a portare lo smartphone a fine giornata senza troppi problemi: con uno scarso utilizzo si riuscirebbe anche ad arrivare a due giorni ma è ormai assodato che per un uso normale in cui si fanno qualche chiamata e si accede ai vari social ed e-mail le 24 ore sono il metro di riferimento per questo tipo di batteria.
Personalizzazioni software
Come di consueto Wiko tende a personalizzare i propri smartphone aggiungendo alcune componenti software: smart gesture, smart action per arrivare poi alle app che generalmente vanno da quelle in grado di fornire maggior privacy ai propri files a quelle invece per mantenere il telefono sempre “snello” o performante.
Oltre a tutte queste app, qui si è andata ad aggiungere anche la schermata a scorrimento verso sinistra che mette a disposizione alcuni contatti, app, e tutta una serie di notizie: devo dire che la sezione notizie mi è piaciuta anche per il livello di personalizzazione del feed a cui si può arrivare, ma spero che in futuro non si esageri troppo… in generale tendo a preferire un Android stock ad uno eccessivamente personalizzato, ma questa è un’opinione personale.
Prezzo
Attualmente Wiko Ufeel Prime lo si trova in vendita ad un prezzo inferiore ai 200 Euro, che è un po’ il suo prezzo naturale per uno smartphone a 8 core che garantisce un’esperienza decisamente più fluida rispetto agli smartphone a 4 core che si trovano magari a 50 Euro meno.
Confronto con Fever e UFeel
UFeel Prime eredita la fluidità di Fever ed integra un lettore di impronte digitali da UFeel che questa volta funziona molto bene. Rispetto a questi due quindi sembra quello più completo ma la sensazione è quella di aver perso per strada quel tocco di freschezza che Wiko ha saputo dare ai suoi smartphone nelle versioni precedenti: dovendosi buttare in una fascia di mercato molto competitiva avevano dalla loro un elemento di design su cui altri brand non hanno mai puntato.