Un po’ in ritardo venerdi sono andato a vedere Captain Marvel, assistendo così alla nascita di una delle eroine più potenti dell’intera saga Marvel
L’inizio di Captain Marvel è spiazzante perchè si basa su dei ricordi di cui è difficile capirne il significato e perchè ci mostra una razza che nell’universo Marvel avevamo soltanto sfiorato in passato mentre ora ci viene raccontata in maniera molto particolareggiata.
Vers (Brie Larson), già consapevole dei suoi poteri, si allena con il suo comandante Yon-Rogg (interpretato da Jude Law) il quale dice una frase che racchiude tutto:
Non permettere alle emozioni di scavalcare il tuo giudizio
In questa frase è racchiuso il personaggio di Captain Marvel che raggiunge il suo massimo potere solo quando ricorda il suo passato e conosce veramente chi è, ma al tempo stesso ci fa capire che per diventare l’eroina che conosceremo dovrà andare oltre il condizionamento che la imprigiona.
E dopo una missione apparentemente andata male, Vers si ritrova sulla Terra degli anni ’90 dando inizio ad un intreccio narrativo che è il vero capolavoro compiuto da Marvel e che è frutto di un minuzioso sforzo iniziato 11 anni fa e che si concluderà probabilmente tra circa un mese con Avengers: Endgame.
Il film scorrerà sulle note di brani famosi per quell’epoca, ma che non hanno la stessa forza della colonna sonora dei Guardiani della Galassia.
Troverà però qualche spunto in più nel farci rivivere momenti iconici degli anni 90 facendoceli assaporare visivamente (game-boy, insegna blockbusters), con dei suoni (il suono del collegamento del modem, sconosciuto alle generazioni attuali) e addirittura rivivendo delle scene di un film che ha lasciato il segno e il cui protagonista era proprio un giovane Samuel L. Jackson che in Captain Marvel, capelli a parte, gli assomiglia davvero molto.
Sulla Terra Vers andrà alla scoperta di se stessa, del suo passato, capendo che gli eventi che fino ad un certo punto riteneva di conoscere possono essere visti sotto diversi punti di vista a seconda di chi te li racconta.
E questa sua scoperta darà vita a Captain Marvel ma non solo, perchè l’intreccio narrativo di cui parlavo poco fa è molto più profondo di quanto si possa pensare, e un film che dovrebbe essere una origin-story diverrà all’improvviso una “univers-story”.
Captain Marvel è la prima vera eroina femminile dell’universo Marvel cinematografico: ci hanno messo 11 anni per proporcelA, ma ne è valsa la pena.
Non tutto però mi è piaciuto, alcuni modi con cui Vers utilizza i suoi poteri, alcune scene comiche forse un po’ sforzate e alcune incongruenze che mi hanno fatto storcere il naso: le cabine del telefono usate come dispositivi di comunicazione interstellare, il cerca persone modificato per rivere a 2 galassie di distanza quando nella missione di inizio film non riuscivano a comunicare a distanza di 200 metri e per finire Captain Marvel che va nello spazio senza indossare alcuna maschera.
Dettagli direbbero alcuni, in qualche modo spiegabili: forse.
Attenzione: Piccolo spoiler
E per finire c’è lui: Nick Fury, la spalla di Carol Danvers nonchè elemento centrale in molti dei film Marvel.
E’ uno dei personaggi più iconici il cui passato era avvolto nel mistero. Qui finalmente potremo dare un background al membro dello S.H.I.E.L.D. e voglio così terminare con una domanda: vi siete mai chiesti come mai porta la benda sull’occhio?