The Dirt: Motley Crue, la recensione (Netflix)

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Da sinistra: Tommy Lee, Nikki Sixx, Vince Neil e Mick Mars

Quasi 2 ore di puro divertimento: così si riassume il film ispirato alla rock band dei Motley Crue

Lanciato dall’omonimo libro che esalta all’inverosimile le vicende dei membri della band, The Dirt: Motley Crue è il film biopic disponibile su Netflix capace di incollarti alla poltrona per 1 ora e 48 minuti.

Una delle band rock più trasgressive e malfamate degli anni 80 formata da Nikki Sixx, Tommy Lee, Vince Neil e Mick Mars cercherà di farci capire come sia potuta sopravvivere al successo che li ha travolti a suon di musica ma anche con una buona dose di festini a base di donne, droga e alcohol.

Il cast “acqua e sapone” del film… riconoscete qualcuno?

Il film è esaltante e capace di farci vivere gli eccessi della band fin dalla prima scena. C’è una costante presenza della musica che detta il ritmo e sarà capace di conquistarvi, ma alla fine The Dirt resta un film di auto esaltazione fine a se stesso che nonostante cerchi di imporci un legame familiare non va molto oltre.

Siamo molto lontani dai toni di Bohemian Rapsody, e per un certo verso è anche un bene:

ogni tanto vogliamo solo divertirci

e la regia di Jeff Tremain (Jackass tanto per citare uno dei suoi lavori precedenti) è sembrata ancora una volta perfettamente a suo agio nel lavorare su dei personaggi fuori dalle righe.

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