Riuscirà J.J. Abrams a ridare vita alla saga più iconica della storia del cinema?
Questa è la domanda che alcuni (me incluso) si sono fatti prima di andare a vedere Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, il nono ed ultimo episodio della saga.
Il film è appena terminato e giunto a casa sto elaborando quanto appena visto scrivendolo a voi. Non ho mai nascosto la mia immensa delusione per Episodio 8, che sebbene ci lasci una trama apprezzabile, è stato massacrato dalla regia di Rian Johnson che lo ha farcito di insensatezze e battutacce di pessimo gusto.
AVVISO SPOILER: se prosegui nella lettura dell’articolo sei consapevole che sono presenti informazioni importanti in merito al film.
Sono quindi andato al cinema senza troppe aspettative ma comunque con la speranza che il ritorno di J.J. Abrams alla regia potesse riuscire a portare un minimo di dignità a Star Wars, e quello a cui ho assistito non è stato un film bensì un numero acrobatico grazie al quale il regista non solo è riuscito a mantenere vivo l’interesse, ma lo ha nutrito per tutte le 2 ore e 22 minuti.
Il film inizia inaspettatamente svelando subito alcuni dettagli fondamentali che ci aiutano anche a comprendere meglio episodio 7 e 8; si focalizza sulla crescita dei personaggi principali che appaiono ora più maturi ma soprattutto molto consapevoli dei loro reali poteri.
Rey è addestrata, e anche in L’ascesa di Skywalker continua il suo legame con Kylo Ren il quale mette da parte la pazzia per diventare finalmente uno dei personaggi più apprezzati di questa terza trilogia anche grazie ad una interpretazione di Adam Driver qui più convincente che mai.
Il film mette da parte alcuni personaggi che erano affiorati in episodio 8 per dare maggior peso ai protagonisti principali i quali viaggiano da un mondo all’altro con repentini cambi di scena: ci sono deserto, neve ed un nuovo mondo inesplorato e sconosciuto.
Star Wars 9 non è certo perfetto: è esagerato sotto certi aspetti (qualcuno ha detto star destroier?) e si parte da una condizione di netta inferiorità della ribellione che sembra davvero non dare speranze, ma risulta essere convincente a livello narrativo. C’è un pizzico di umorismo quando serve, e questa volta è capace di strappare un sorriso sincero, così come ci sono i momenti giusti per un pizzico di commozione.
Il finale? Giusto e poco scontato: niente bambini improvvisati e armati di scopa, ma la consapevolezza che in fondo siamo quello che ci sentiamo di essere e non quello che ci dicono che dovremmo essere.
Star Wars: L’ascesa di Skywalker è un film pieno d’azione che ci porterà ad esplorare nuove vie della Forza.
E ora i pagellini ai personaggi principali:
- Rey – Voto 9. Finalmente scopriamo le sue origini che ci chiariscono il vero motivo per cui la Forza scorre così potente in lei. Un animo inquieto alla ricerca di una sua identità: ci regala un finale inaspettato e apprezzatissimo.
- Kylo Ren – Voto 9. E’ il suo film: dimentichiamo il passato e vediamo Kylo finalmente trasformarsi in Ben Solo. Il film ci fa capire ora più che mai il suo conflitto interiore portandolo a compiere il suo destino in maniera inaspettata. L’unica cosa che mi sono chiesto riguardo a lui è se non poteva chiamare qualcuno per farsi fare una maschera nuova al posto di attaccare i pezzi con la colla.
- Luke Skywalker – Voto 6. In episodio 8 lo abbiamo visto scontroso e non propenso a ripercorrere le vie della Forza se non per necessità estrema. Qua invece si dimostra affettuoso diventando la vera guida di cui Rey avrebbe avuto bisogno quando ancora era in vita.
- Principessa Leila (o Leia) – Voto 10. La sua presenza in questo film è strana se si pensa al fatto che la sua interprete Carrie Fischer è morta prima ancora di poter iniziare le riprese del film. Il voto va pertanto alla capacità degli sceneggiatori di riutilizzare quanto in loro possesso per riuscire a proporci un personaggio non solo credibile ma fondamentale nello sviluppo della trama. Madre, ma anche mentore, ed è lei che con una battuta ci fa intuire qualcosa riguardo a Rey: se c’è un film che ha saputo dare un tributo a Carrie Fischer è questo, non la Leia “Superman” vista in Episodio 8.
- Imperatore Palpatine – Voto 6. Se Star Wars è “il film degli Skywalker”, è anche vero che l’altro personaggio che è stato quasi sempre presente è lui. Più malvagio e potente che mai, l’unica cosa che non ci si spiega è come possa aver costruito un tale impero all’oscuro di tutto e tutti.
- Lando Calrissian – Voto 7. E’ stato davvero un piacere rivederlo.
- Finn – Voto 7. Incapace di rivelare i suoi sentimenti, non si può dire altrettanto in merito al suo rapporto con la Forza: lui è un Jedi.
- Poe Dameron – Voto 8. E’ forse quello che tra i personaggi “nuovi” mi ha sempre convinto. Racchiude in se tutte le caratteristiche di un vero leader e la spensieratezza di Han Solo.
- Rose Tico – Voto 5. Diciamolo: è tornata al suo posto. Decisamente ingombrante in Episodio 8 qua fa la parte di una più semplice combattente. Che ne è stato del suo bacio a Finn?
- Zorii Bliss – Voto 8. Enigmatica e sensuale nel suo costume rosso, un personaggio che avremmo voluto vedere un po’ in anticipo perchè ci ha strappato qualche sorriso grazie al suo legame con Poe.
- Snap Wexley – Voto 4. Ci ha dimostrato che puoi pilotare un caccia della ribellione anche se tra un film e l’altro ti sei mangiato un pranzo natalizio ogni singolo giorno.
- Generale Hux – Voto 4. Nonostante in passato si sia reso ridicolo, è l’unico che abbia avuto gli attributi per tenere testa a Kylo Ren. Qui tradisce tutti i suoi ideali.
- I cavalieri di Ren – Voto 3. Ce li hanno spacciati come un gruppo di talentuosi combattenti ma per tutto il film risultano essere poco più di una comparsata.