In questo finale di 2023 torna il fascino della Casa di Carta con lo spin-off tanto atteso: Berlino
Pedro Alonso torna nei panni di Andrés de Fonollosa, aka Berlino, un personaggio che molti hanno adorato durante la visione del successo mondiale della serie La casa di carta.
Berlino è lo pseudonimo di un ladro dal carattere arrogante capace di polarizzare il pubblico tra chi lo ama e chi lo ritiene insopportabile anche per il suo modo di trattare gli altri: così è come ce lo aveva fatto conoscere la serie con Il professore, ma qui scopriremo di più del suo personaggio.
In questo spin-off composto di 8 episodi, che verrà classificato anche come prequel, viene raccontata la storia di un nuovo colpo messo in pratica da una banda tutta nuova che vede al comando appunto il nostro irriducibile bastardo.
La serie inizialmente ha tutto il fascino ereditato da La casa di carta: la storia, il piano, l’esecuzione, i personaggi sono tutti elementi predisposti con tempi e modi molto minuziosi ed in più hanno il pregio di operare in campo libero ovvero non costretti all’interno di una banca o di un caveau ma liberi di spaziare sul territorio francese.
Non manca anche qui la storia d’amore, anzi qui per l’esattezza se ne intravedono 3, ma sebbene all’inizio risulta interessante verso il finale diventa a mio avviso un punto di distrazione nonché il punto debole di tutta la serie.
Berlino si è sempre dimostrato un personaggio arrogante quanto passionale e qui ci mostra anche il suo animo da gentiluomo che cede il fianco, forse troppo, all’amore al punto da cadere eccessivamente in una certa “mancanza di professionalità” mentre ai collaboratori non fa altro che impartire la morale.
Ma rimane un personaggio difficile da interpretare e fino alla fine resterai indeciso sul giudizio da attribuirgli, ed è forse questo il bello di questa serie.
La struttura degli episodi è abbastanza lineare: parte bene e mantiene un buon ritmo fino all’episodio 6, ma più il piano di fuga finale inizia a fare acqua più la serie perde di struttura e la squadra si mostra in tutta la sua incapacità salvata solo dai classici stratagemmi da colpo di genio del tipo “era tutto previsto” a volte poco credibili.
La scenografia sebbene sia accettabile, considerando che è ambientata a Parigi forse poteva ambire a qualcosa in più.
L’unica a pagare è forse un po’ la trama un po’ scontata e senza grossi colpi di scena: lodevole la volontà di non aver voluto eccedere troppo nella violenza visti anche i tempi che corrono, ma proprio per questo motivo sembra mancargli un po’ di carattere.
Nel complesso si è di fronte ad un prodotto curato che di certo non mancherà di piacere ai fan o a chi vuole approcciarsi a La casa di Carta, del resto Berlino in quanto prequel risulterebbe godibilissimo anche se fosse visto prima di essa, anzi: il mio consiglio è proprio questo!