L’ennesima storia che apprendo oggi (e spero veramente con tutto il cuore che si tratti di una bufala in attesa di una conferma o smentita da parte dell’interessato) è la testimonianza reale che la SIAE, se ancora fosse rimasto un briciolo di dubbio, non fa assolutamente gli interessi di coloro che dovrebbe tutelare. Sembrerebbe infatti che alcuni siti online stanno ricevendo una comunicazione da parte di SIAE per mezzo della quale si chiede ai siti che ospitano tra le loro pagine trailers di films la sottoscrizione di un abbonamento trimestrale: 450 € a trimestre per poter pubblicare NON PIU’ di 30 trailer…. STICAZZI!!
A comunicare la notizia sono i siti appartenenti al gruppo Delos Network:
i quali hanno prontamente reagito boicottando l’iniziativa e rimuovendo la pubblicazione dei trailers. Inoltre questa sottoscrizione non si limita ai siti web ma pure agli esercenti veri e propri che già pagano fior di contributi con i diritti musicali e la “provvigione” del 2.1% sul prezzo netto del biglietto dello spettacolo, oppure con il contributo sulla musica di sottofondo tra uno spettacolo e l’altro o la presenza dei monitors nell’atrio.
Va aggiunto poi che il problema non sembrerebbe aggirabile semplicemente facendo il copia-incolla dei trailers presenti su YouTube o altrove in quanto quello che si sta cercando di fare è equiparare un sito web che pubblica trailers ad un provider di servizi in streaming.
Volete che un sito web vi paghi un canone di 450 € a trimestre? Bene, allora spero tanto che d’ora in poi il sito web che aderisce chieda 900 € a trimestre (alle associazioni o alle società che si occupano di divulgare i trailers) per lo spazio utilizzato che fino ad ora era gratuito! Questo sperando che un giorno i produttori o le persone che dovrebbero sentirsi tutelate dalla SIAE si rendano conto della strada che porta dritta verso il baratro che stanno percorrendo.
UPDATE:
La SIAE ha praticamente confermato tutto quanto esposto qui sopra, se volete leggere l’intervista cliccate qui sotto:
http://punto-informatico.it/3319948/PI/Interviste/trailer-risposte-della-siae.aspx
Io dico solo che è una politica imperseguibile in quanto è fortemente auto lesionista e non solo: se uno (un produttore o altro) pubblica contenuti su youtube si deve ritenere che abbia già di suo pagato eventuali diritti per la riproduzione anche su altri siti, altrimenti può decidere di bloccarne l’embed.
Qui non si sta facendo alcuna distinzione tra contenuti creati dall’utente e quindi embeddati, e contenuti creati a scopo pubblicitario per le stesse opere che la SIAE dovrebbe tutelare…il che a mio avviso è assurdo.
Aggiungo poi che il fatto di equiparare un trailer ad una forma di proprietà intellettuale unicamente per poterci ricavare sopra è ridicolo.
[Via | PuntoInformatico]
Leggevo anche io oggi e mi pare molto strana come cosa.
Attendiamo sviluppi.
Siamo il terzo mondo di internet, l’involuzione sociale e politica e questa ne è l’ulteriore dimostrazione. Succederà che la gente si fa furba, sposta i server in altro paese europeo e finito li il problema! E questo peserà esclusivamente sui poveri provider italiani che venderanno sempre meno hosting! I miei più vivi complimenti! Un po come la tassa sugli hard disk. Li compri in germania, li paghi meno salti la tassa e spendi meno anche di spedizione!
Come si dice in questi casi, fatta la legge trovato l’inganno!
@ Alberto “Raben” Macaluso:
Beh tu hai toccato più punti di un dilemma molto più ampio.
Fin tanto che siamo governati da vecchi penso che non cambierà mai nulla: l’hosting penso sia il problema minore, ma già la vendita di hard-disk (cd,dvd,ecc.) è una cosa più seria, possibile che dobbiamo essere così ciechi e arricchire aziende estere quando potremmo mantenere determinate spese entro i nostri confini? Altro punto di domanda come hai detto tu sono le spese di spedizione per l’online: incomprensibile come da alcuni paesi comunitari riescano sempre a mettertele free-of-charge mentre da noi a volte disincentivano all’acquisto.
E anzichè incentivare l’impresa online vai a rompergli i maroni con richieste tipo quella dell’articolo qui sopra.
La SIAE ha praticamente confermato tutto quanto esposto qui sopra, se volete leggere l’intervista cliccate qui sotto:
http://punto-informatico.it/3319948/PI/Interviste/trailer-risposte-della-siae.aspx
Io dico solo che è una politica imperseguibile in quanto è fortemente auto lesionista e non solo: se uno (un produttore o altro) pubblica contenuti su youtube si deve ritenere che abbia già di suo pagato eventuali diritti per la riproduzione anche su altri siti, altrimenti può decidere di bloccarne l’embed.
Qui non si sta facendo alcuna distinzione tra contenuti creati dall’utente e quindi embeddati, e contenuti creati a scopo pubblicitario per le stesse opere che la SIAE dovrebbe tutelare…il che a mio avviso è assurdo.
Aggiungo poi che il fatto di equiparare un trailer ad una forma di proprietà intellettuale unicamente per poterci ricavare sopra è ridicolo.