martedì, 26 Novembre 2024
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Games Week 2013: cosa mi è piaciuto e foto

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Anche quest’anno mi sono fiondato con immenso piacere alla Games Week 2013, che se ancora non lo sai è l’evento italiano più importante per tutto ciò che riguarda il gaming. Fin dai primi istanti si è notata una certa differenza con l’edizione dello scorso anno in quanto le persone / ragazzi presenti era molti di più, e se nel 2012 la prima ora e mezza si riusciva a girare gli stand abbastanza agevolmente quest’anno fin dai primi minuti c’era da mettersi in coda anche solo per pensare di vedere un videogame.

Armato di buona pazienza però ho girato un po’ tutti i vari stand presenti, che grosso modo sono i medesimi dell’edizione passata, e mi sono piacevolmente cimentato in qualche anteprima confermando di fatto la mia totale avversione verso il gamepad applicato a giochi FPS. Dato che alcune zone erano totalmente inaccessibili per le code chilometriche (come lo stand PlayStation ad esempio) mi limiterò a parlare di quei pochi giochi provati e che mi hanno colpito.

Call of Duty: Ghosts. Inutile dire che è il solito Call of Duty di sempre, con il pregio di una grafica curata (la versione provata girava su hardware XBox One) ma un gameplay a mio avviso troppo frenetico. Come tutti gli anni il vero punto di forza di COD sarà rappresentato da una modalità single player estremamente curata mentre sul fronte del multiplayer Battlefield 4 avrà sicuramente qualcosa da dimostrare.

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Ryse: Son of Rome. La mano di Crytec si vede eccome, e questo è forse il gioco che mi ha maggiormente entusiasmato per quel poco che ho potuto provare. Lo definirei un videogame in stile hollywoodiano, che con lo slow motion in stile 300 regala combattimenti con spada davvero entusiasmanti.

Con una Nintendo presa letteralmente tra due fuochi perchè aveva Xbox One su un lato e PS4 dall’altro, mi è parso molto chiaro come un altro settore molto combattuto è quello dei piccoli gamers che si vedono un rodato Skylanders (ora in versione Swap Force) contrapporsi a Disney Infinity. Le action figures se così posso definirle sono molto curate da ambo i lati, mentre dal punto di vista del gioco non posso esprimermi non avendoli provati. L’unica cosa che mi pare trasparire è che Disney disponga di una marcia in più in quanto può contare su tutta una serie di personaggi invidiabili che i bambini già imparano ad adorare ancor prima di vedere il videogame, e questo a mio avviso non è poco.

Carini gli angoli Indie e Retro, anche se me li sarei immaginati confezionati un pochino meglio (specialmente il Retro gaming a mio avviso meritava uno spazio più dignitoso).

Oculus Rift, realtà virtuale a 360°

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Non mi sono lasciato scappare invece l’opportunità di provare gli Oculus Rift, un nuovo tipo di maschera/occhiale in grado di simulare un ambiente di realtà virtuale a 360°. I tipi di simulazione sono stati 3:

  • una passeggiata presso una casa di villeggiatura con tanto di caminetto acceso
  • una simulazione di sala cinematografica, per dimostrare che con questa tecnologia un domani sarà possibile guardare un film a casa sentendosi però come se si fosse al cinema con la possibilità anche di girare tra le varie poltrone
  • una corsa sulle montagne russe, che è la simulazione di maggior impatto rovinabile solamente dalla mancanza di una fonte audio non adeguata

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Il progetto Oculus è senza dubbio qualcosa di rivoluzionario e che merita un maggior sviluppo, l’idea di potersi girare a 360° all’interno di un ambiente virtuale semplicemente ruotando il capo è stupenda e apre la simulazione a molteplici soluzione. Potrebbe diventare in futuro il simulatore perfetto per i videogames, ma qui nasce la necessità di abbinare la rotazione del capo con la posizione del corpo.

L’unico neo di Oculus da quanto mi è parso di capire è che richiede una calibrazione precisa: all’interno della maschera sono presenti due lenti che possono variare di profondità per avvicinarsi meglio agli occhi, oltre a questo dovrebbero proprio esserci delle lenti intercambiabili. Se non si calibra in maniera perfetta queste lenti il risultato può essere quello di una vista annebbiata, non perfetta. Io l’ho provato senza occhiali prima, con un risultato scadente, e con gli occhiali dopo dove il risultato era decisamente migliorato ma ancora non preciso.

Lancio gadget, che orrore

Mettiamo in chiaro una cosa ora: io potrei definirmi un fan del lancio gadget, ma solo se questo ha un senso. Sabato di lanci gadget che avessero un senso ne ho visti ben pochi. Ragazzi che si accalcano e si mandano “i complimenti” per contendersi BEN 2 porta badge di Xbox One, oppure dei mousepad rotondi (di quelli che appena muovi la mano fai lo scalino) di un qualche videogame canoro semi sconosciuto. Non voglio che Games Week diventi un po’ come fu SMAU una manifestazione dedita al gadget, e quindi proporrei di diminuire tali momenti perchè 1 ogni mezz’ora o un’ora già mi sembra eccessivo, e poi dei porta badge come gadget veramente non si possono vedere. Trovate qualche altro modo per farci ammassare per favore.

Cosa mi è mancato

Nell’edizione di quest’anno avrei preferito un maggior focus su XBOX One e PS4 ma più per avere un’occasione per vedere cosa hanno da offrire oltre ai videogames di cui dispongono ed essendo alle porte di Natale a me sembrava l’occasione perfetta. Saranno le code e l’eccesso di persone ma io quest’occasione non l’ho vista.

Arrivederci all’anno prossimo, Games Week 2014 è alle porte…

Nel complesso sono soddisfatto, ma più perchè anche quest’anno Games Week mi ha dato l’opportunità di incontrare amici con cui quei giochi li condivido tutte le sere. Appuntamento quindi all’anno prossimo, mancano solo 364 giorni circa. Ma non si potevano trovare delle date un po’ più distanti dal Lucca Comics?

Tutte le foto del Games Week 2013

 

Paolo Colombo
Paolo Colombohttps://www.mytechnology.eu
Classe '81, appassionato di tecnologia e internet. Dal 29 marzo 2007 scrive quotidianamente con passione sul suo blog www.mytechnology.eu | .it articoli inerenti queste due tematiche. Ha una bellissima moglie e due figli adorabili, e passa le nottate scrivendo articoli e giocando online con i membri del clan EraseR che conosce da ben 20 anni.
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