Nelle ultime settimane gira il tormentone riguardante Stonexone: il cellulare tutto italiano che ha fatto di Francesco Facchinetti il proprio testimonial d’eccezione.
Periodicamente infatti sono stati rilasciati dei video promozionali per far conoscere il prodotto e per far capire alla gente che il prezzo sarebbe stato aggressivo, ma ora che il prezzo è noto e che sono partiti i preordini successivamente rimandati al 27 maggio causa collasso dei server, nessuno ancora l’ha visto. L’unica immagine sembra essere quella proposta qui sopra, che a mio avviso già lascia trasparire una scocca estremamente plasticosa e lontana dal design made in photoshop proposto dall’immagine promozionale che ha girato fin dall’inizio:
In generale quindi, l’impressione che si stia comprando un telefono “a scatola chiusa” è alta. La differenza con OnePlus One ad esempio è che il sito di quest’ultimo offriva di suo un’ottima resa d’immagine del prodotto, cosa che qui manca totalmente. Inoltre c’è questa contrapposizione del desiderio di voler continuamente apparire in video, ma senza mai mostrare #Galileo.
StonexOne #Galileo costerà 299 €, e sarà equipaggiato di processore Mediatek MTK6795 octa core con frequenza a 2 GHz e 3 GB di RAM. Il resto delle specifiche le potete vedere ben riassunte al seguente link: StonexOne #Galileo.
Altra incognita riguarda il fatto che i primi 10.000 esemplari ordinabili verranno venduti privi di qualsiasi tipo di marchio che richiami il brand o il nome del dispositivo: anche qui il marketing di StonexOne vuole attribuire un valore aggiunto alla cosa ma a me sembra più frutto di qualche errore o generato secondo un dialogo del tipo:
- Dipendente 1 Stonexone: Ehi! Ha chiamato Xian Pi e ha detto che per 10.000 unità ci fa lo sconto se le comandiamo unbranded, cosa facciamo!?
- Dipendente 2 Stonexone: Conferma subito!
… ricordo inoltre che tale terminale viene pubblicizzato come “smartphone italiano”: e anche qui vorrei sviscerare tali parole per capire realmente cosa si intenda per prodotto italiano e andare alla ricerca entro i nostri confini di un’azienda in grado di assemblarli.
Detto questo, il prezzo può essere quello giusto se il processore e l’esperienza d’uso sarà ritenuta all’altezza, ma soprattutto resto in attesa delle prime video recensioni per vedere come realmente è fatto
UPDATE: alla fine la scocca non sarà totalmente unbranded ma riporterà il tag #Galileo ad identificare il modello, quindi farei rientrare la cosa in una sorta di imprecisazione post mediatica. Inoltre è stato chiarito meglio il concetto di “smartphone italiano”, ovvero made in Cina ma con headquarters italiano come era lecito aspettarsi.