Finalmente dopo troppo tempo sono riuscito a vedermi Terminator Genisys, il secondo tentativo di reboot dopo un poco fortunato Terminator Salvation nonchè il primo di una nuova trilogia che stravolge quanto fino ad oggi abbiamo sempre saputo dell’universo Terminator.
Attenzione: spoiler!
Il film inizia benissimo, anzi alla grande, mostrandoci quello che i veri fan hanno sempre voluto vedere fin dal primo Terminator: cosa accade nel futuro nel momento in cui John Connor manda indietro nel tempo il suo braccio destro (nonchè suo padre) Kyle Reese.
Pausa, silenzio, commozione…
Iniziano dei veri e propri flashback del primo terminator che torna nel 1984, quel terminator in grado di farti venire il cagotto da nudo e senza nemmeno aver aperto bocca, l’atmosfera è quella giusta ma poi qualcosa inizia a guastarsi: capisci che qualcosa è cambiato perchè Sarah Connor non è la sprovveduta che ti aspettavi e poi perchè il suo “papà” è il buono e vecchio T800/101.
A questo punto la mia espressione ricalca esattamente quella di Kyle Reese nel momento in cui pensa: che cazzo è successo?
Poco prima del viaggio nel tempo di Kyle è successa una cosa che ha modificato profondamente la linea temporale e qui si comincia a parlare di viaggi nel tempo e linee temporali parallele al che sentire il T800 Schwarzy parlare con un linguaggio da premio nobel onestamente mi ha fatto venire il latte alle ginocchia.
Il resto del film prosegue con un ritmo che mi ha ricordato Terminator 3: tanta azione, poco thriller e un po’ di umorismo, e sebbene avrei fatto volentieri a meno di quest’ultimo il film non mi è dispiaciuto, ed è sicuramente superiore a Terminator Salvation.
Vanno poi tenute in considerazione 2 cose che secondo me molti non valutano in quanto troppo ancorati ai primi due film: il primo terminator per diversi motivi che non starò qui a spiegare venne girato interamente in scene notturne, cosa che aumentò oltre ogni misura l’atmosfera thriller del film. Molti vivono quell’atmosfera come il vero cuore di Terminator, al punto quasi che il genere fantascienza passa in secondo piano… in sostanza vogliono il cagotto, e sebbene anche a me non dispiaccia bisogna ammettere che tempi e tecnologie cambiano e sarebbe davvero difficile se non quasi impossibile poterne replicare l’effetto in quanto ormai l’elemento di novità è ben assimilato.
La seconda cosa da considerare e che magari non tutti sanno è che si tratta di una nuova trilogia che vedrà i seguiti girati in sequenza ed uscire al cinema tra il 2017 e 2018. Ben venga quindi un finale che possibilmente riscrive gli eventi futuri: anche se credo che la trama di fondo difficilmente potrà scostarsi dai personaggi chiave della serie, non sarebbe male una boccata d’ossigeno e l’aggiunta di qualche novità; leggevo che nella realizzazione di Genisys è rimasto fuori qualcosa di già visto nei primi due Terminator che è stato volutamente rimandato probabilmente al prossimo film, quindi se anche ci saranno novità ci sarà comunque un rimando al passato, e che si tratti di un semplice cameo piuttosto di qualche aspetto importante lo scopriremo presto.
Nota a margine: nel film è presente un cameo difficilmente notabile dedicato all’attore Robert Patrick che in Terminator 2 interpretava il T-1000 originale. E’ difficile notarlo, anche perchè è invecchiato, ma lui stesso compare quando viene abbattuto il muro della sala d’attesa per la risonanza magnetica.
C’è poi una cosa che onestamente non mi ha molto convito: il cast, o meglio, la loro presenza scenica.
Schwarzenegger che sia giovane o vecchio va sempre bene, su quello non si discute, inoltre l’ho trovato più a suo agio qui che non in Terminator 3 (in Salvation non era presente fisicamente) e la resa del T800 giovane è stata fatta davvero bene, peccato sia durato così poco.
Emilia Clarke è quella che più di tutti l’ho trovata fuori luogo in quanto sembra di vedere una bambolina: corpo troppo morbido e lineamenti del viso troppo arrotondati per una che è una vita che si prepara all’apocalisse. In sostanza, troppo Turbofregna… o per rimanere in tema con il blog, troppo Technotopa.
Jai Courtney anche lui non mi ha convinto: io del futuro l’unica cosa di cui mi sono convinto è che non avrei il tempo per andare in palestra se ho dei Terminator che mi danno la caccia.
Jason Clarke invece l’ho apprezzato, e mi è piaciuto molto con le cicatrici perchè rendeva molto l’idea del personaggio che è una vita che lotta contro i Terminator.
Matt Smith si è visto poco, e per fortuna. Non lo sopportavo nei panni di Doctor Who per via di quella sua aria un po’ da sfigato, e non riesco proprio a farmelo piacere in quelli di Skynet. Ma questo lo ammetto è un problema mio e purtroppo ho la netta sensazione che ce lo ritroveremo nei prossimi film.