Recensione film: Blackhat [36/2015]

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Dopo aver visto il trailer pensavo di aver finalmente trovato un bel filmone di quelli che non mi capitavano da tempo: un bel thriller infarcito di hacker; in realtà ho scoperto che il pippone si nascondeva dietro un click! Vediamo insieme la recensione di Blackhat!

Attenzione: spoiler!

Il trailer ci mette a conoscenza di un attacco informatico per il quale le forze di polizia devono far ricorso ad un noto hacker in carcere che è ritenuto essere l’unico in grado di scoprire l’identità del cattivo. Collaborerà solo in cambio della sua libertà.

Il giovane hacker è Nicholas, interpretato da Chris Hemsworth, ed il codice che il cattivo usa per fare gli attacchi è stato scritto originariamente da lui.

La premessa è buona, l’attore è quello giusto, vediamo come procede…

Il trailer ci dice:

  • il nostro mondo interconnesso
  • i nostri sistemi interconnessi
  • le nostre identità vulnerabili
  • la nostra difesa vulnerabile
  • le nostre case vulnerabili, così come paure, segreti e sicurezze…

tutto vero non lo nego, peccato che il regista si deve essere perso qualcosa in quanto nel film tutto questo non c’è o meglio si potrebbe ridurre il tutto ad un più semplice:

“le nostre pompe vulnerabili”

al che se sei malizioso e già stai pensando male visto che t’ho detto che c’è Chris Hemsworth aspettaaa, non intendo quel genere di pompe ma le pompe idrauliche ovvero quelle utilizzate per raffreddare centrali nucleari ecc.

In pratica l’hacker cattivo che a quanto pare dispone di un codice che gli permette di infilarsi ovunque senza lasciare troppe tracce cosa fa?

  • fa saltare una centrale nucleare
  • fa schizzare la borsa

cazzo ma sai che sei un genio!! ti mettevi un post-it in fronte con scritto “venite a prendermi” e la finivamo prima! Peccato che all’FBI e NSA lavorano solo caproni e quindi il film è durato la bellezza di 133 interminabili minuti.

La trama in se non sarebbe stata male ma a mio modesto parere è durata fin troppo ed è stata resa male sotto diversi aspetti:

  • la procedura degli attacchi informatici si limita alla scrittura di due righe seguite dalla pressione del tasto Enter, il resto e solo scena dell’impulso elettrico che parte e accende una lucina gialla ma il top lo si ottiene con il furto di credenziali al capo della NSA, uno spettatore poco pratico alla fine del film potrebbe pensare che solo digitando “sdksdk” si ha in mano il mondo;
  • gli scontri a fuoco sono abbastanza imbarazzanti, quasi da B movie, e l’apoteosi la si ottiene con l’esplosione della macchina con a bordo l’amico di Nicholas: arriva una parata di auto, tirano fuori fior di mitra e anche un bazooka e Nicholas che era in prospettiva per vedere o almeno accorgersi di qualcosa pensa solo alla f**a;
  • la colonna sonora è decisamente sbagliata
  • il finale è grottesco per diverse scene e motivi: l’inavvicinabile hacker cattivo una volta scoperto ricopre una parte abbastanza marginale nella storia mentre a mio avviso si sarebbe meritato un ruolo più importante se solo avessero trovato un attore decente; poi c’è la scena in cui sono in 3 armati in mezzo ad una piazza dove è in corso una sorta di cerimonia e quindi ci saranno tipo 2000 persone… si mettono a sparare e a sgozzarsi e sembra che nessuno si accorga di nulla; infine a cose fatte, Nicholas va al bancomat a prelevare 5000 dollari mostrandoci il suo saldo decisamente attivo e praticamente il film finisce qui: ma perchè? Dopo 133 minuti non sei stato in grado di inventarti un finale alternativo?

Leggendo alcune recensioni online alcuni dipingono questo film come un film cult, destinato a rimanere nel tempo, ma a mio avviso hanno gli occhi pervasi dalla troppa stima che nutrono verso il regista Michael Mann che a mio avviso in questo contesto a pienamente toppato.

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