Andrus Ansip denuncia il tentativo di bloccare il libero streaming dei contenuti acquistati all’interno dei paesi europei
Proprio mentre scrivevo l’articolo riguardo ai 10 modi per guardare lo sport in streaming, Andrus Ansip, vice presidente della Commissione Europea per il mercato unico digitale, si incontrava con la stampa per denunciare il fatto che alcuni Paesi stanno cercando di ostruire la possibilità per i cittadini europei di fruire liberamente dei contenuti acquistati in streaming anche quando si viaggia all’estero (ma sempre stando all’interno degli stati membri).
Un po’ come si era cercato di fare in occasione dell’abolizione delle tariffe roaming, anche in questo caso si sono avanzate ipotesi di richieste in merito all’introduzione di un numero massimo di giorni all’anno in cui si possa sfruttare il proprio abbonamento ad un servizio in streaming.
Oltre a questo si chiede la bellezza di 2 anni di tempo per adeguarsi alle normative, richiesta che potrebbe essere associabile alla scadenza di alcuni diritti a competizioni come la Champions League.
Attualmente i Paesi che sembrano fermi sulle loro posizioni e non hanno ancora ceduto alle prime contrattazioni sono Francia, Spagna, Portogallo e sembra anche l’Italia.
Per sapere come andrà a finire occorrerà attendere qualche mese, in attesa che la riforma del copyright venga completata.