Oggi vediamo la recensione della smartband DFit, una smartband decisamente economica che integra un sensore per il rilevamento del battito cardiaco
Di smartband e smartwatch ce ne sono ormai di tantissimi tipi, forme e colori ed il modello DFit D21 rientra indubbiamente in questa categoria essendo una sorta di bracciale e orologio che rivela all’interno un sensore per la lettura del battito cardiaco. A favore di Dfit c’è sicuramente il prezzo, in quanto costa solo 22.99$ e lo si trova in vendita sul sito GearBest, ma ad un prezzo così aggressivo come si comporta?
L’impressione iniziale è di un prodotto ben costruito con l’utilizzo di materiali tutto sommato non così economici a partire dal bracciale molto elastico e ben gommato. E anche a livello di specifiche sulla carta non gli manca nulla: è water-proof IP66 (quindi buona resistenza ma non completamente immergibile), ed oltre al sensore cardio integra un pedometro in grado di fornirci dati come passi e distanza effettuata nonchè calorie bruciate. Il display si attiva con un movimento del polso ed è retroilluminato in azzurro mentre sotto il display è presente un pulsante soft touch sensibile al tocco ed invisibile alla vista tramite il quale ci si sposta tra le varie modalità, si avvia il sensore cardio oppure lo si usa più semplicemente per l’accensione e lo spegnimento.
La batteria da 80 mAh ha un tempo di ricarica di 30 minuti ma garantisce un’autonomia che varia a seconda dell’utilizzo dai 3 ai 4 giorni (nel caso di monitoraggio continuo delle pulsazioni scende anche a 2). Da segnalare il cavo di caricamento lungo una manciata di centimetri e che ha un sistema di fissaggio a pinza un po’ “grossolano”.
La sincronizzazione avviene tramite Bluetooth 4.0 e teoricamente anche tramite NFC, dico teoricamente perchè quest’ultimo non sono riuscito a sfruttarlo mentre invece tramite bluetooth l’aggancio è veloce e non richiede codici di verifica.
Cosa fa DFit D21?
Oltre ai vari sensori che ci forniscono una certa categoria di dati, DFit integra un orologio che si imposta una volta effettuato il pairing con il proprio telefono, e permette di ricevere notifiche relative alle chiamate in arrivo e ai messaggi. Messaggi però che non prevedono l’utilizzo di Whatsapp. L’app che gestisce il tutto e che si chiama HPlus Watch ci permette infatti di abilitare i messaggi di testo tradizionali oppure è possibile abbinare QQMEssage, WeChat, Facebook e Twitter (solo su Android).
HPlus Watch
Questa è l’app tramite la quale potremo fare il pairing e successivamente andare a sincronizzare con DFit una serie di impostazioni (guarda il video per maggiori informazioni).
Occorre fare un distinguo in merito all’app in quanto ho rilevato due comportamenti estremamente differenti tra ambiente Android e iOS.
Con Android l’impressione è quella di un’app con qualche bug di troppo e problemi di sincronizzazione con DFit, inoltre anche i pulsante di attivazione di alcune funzioni sembrano non andare del tutto bene. Su Android però abbiamo accesso ad alcune funzioni non presenti in iOS come ad esempio la possibilità di ricevere notifiche da Twitter o servizi esterni. Tutti questi piccoli bug poi vanno ad impattare in maniera importante sull’autonomia di DFit che spesso sembra come se cercasse di sincronizzarsi senza successo.
L’utilizzo con iOS invece è stata più che positiva: è stabile, quando perde il segnale perchè magari ci si allontana poi si ricollega in automatico e quindi mi è sembrata un’ottima soluzione. L’unico appunto da ricordare è che se si chiude l’app poi bisogna riaprirla per fare il pairing e sincronizzare i dati altrimenti DFit risulta disconnesso.
In generale l’app, che sia Android o iOS, sembra ben studiata e fornisce un buon livello di report visualizzabili anche mediante dei grafici e filtrabili a livello temporale anche se in alcuni di questi non è immediata la comprensione dell’unità di misura utilizzata. In una sezione poi possiamo visualizzare in tempo reale il rilevamento del battito cardiaco.
Precisione delle rilevazioni
Nella precisione delle rilevazioni abbiamo degli alti e bassi.
Per quanto riguarda la rilevazione dei passi, per fare un esempio su 200 passi effettivi ne vengono rilevati 137 mentre la rilevazione del mio Pepple Time si allontana di soli 2 o 3 misure; nella totalità della giornata però il contatore va in eccesso segno che rileva qualche passo di troppo anche quando siamo fermi e questo lo porta ad arrivare a fine giornata senza scompensare troppo. Dove invece c’è molta differenza è nei chilometri percorsi dove rimane decisamente indietro, cosa strana essendo il totale dei passi tutto sommato quasi omogeneo.
Per quanto riguarda invece il sensore cardio i risultati sembrano essere migliori: confrontato con una fascia toracica Polar H7 fornisce un risultato molto fedele a riposo mentre dopo un po’ di attività tende leggermente a sfasare ma nei limiti di tollerabilità di un dispositivo che va ricordato non è di origine medica.
Battito cardiaco in tempo reale
Una delle funzioni più interessanti di DFit è indubbiamente la rilevazione del battito cardiaco, e questo può avvenire in due modi: spostandosi nella videata apposita e tenendo premuto per qualche secondo il pulsante ottenendo così una lettura del momento, oppure abilitando dall’app la funzione All day HR che semplicemente attiva il sensore in modo da monitorare costantemente il battito sincronizzando i dati con la dashboard dell’applicazione.
Difetti?
L’illuminazione è il difetto più importante di DFit D21, in quanto in ambienti esterni sotto il sole risulta impossibile riuscire a leggere l’ora o qualsiasi altro tipo di dato. A parte questo abbiamo poi qualche indecisione nella sincronizzazione con il device nell’utilizzo in ambiente Android, fattore che porta l’app a non funzionare come si deve. Fortunatamente sotto questo punto di vista possiamo sperare in un update.
Un’ultima nota va al fatto che non è possibile disabilitare il bluetooth entrando in una sorta di modalità aereo.
Come mai si accende sempre la luce verde dietro che è anche fastidiosa?