Samsung Galaxy A3 (2017) è uno smartphone che per dimensioni ricorda gli smartphone di qualche hanno fa, ma decisamente interessante per alcune sue caratteristiche
Una volta tolto dalla confezione e tenuto in mano il Samsung Galaxy A3 2017 sembra uno smartphone decisamente robusto, con fronte e retro in vetro che non cedono alla pressione e quindi non scricchiolano come spesso accade su dispositivi di questa fascia di prezzo (200 Euro circa).
Se visto con attenzione ci si accorge poi di due particolari: è dotato di porta USB-C, e lo speaker è insolitamente posizionato sul lato destro sopra il pulsante di accensione.
Inoltre nella colorazione blue anche l’occhio è appagato perch’è si tratta di un colore estivo, leggero che si integra decisamente bene con gli altri elementi, la sensazione è quindi di uno smartphone ben riuscito a livello di design.
Prestazioni nel quotidiano
A muovere il Galaxy A3 c’è un processore Exynos 7870 da 8 core a 1.6 GHz supportato da 2 GB di RAM e GPU Mali T830 MP2. Nell’utilizzo quotidiano il telefono si comporta bene: è piuttosto fluido e reattivo e anche se non è un fulmine, quando si hanno tante app aperte non ha dato segni troppo evidenti di un generale appesantimento del sistema.
Buono anche il lettore di impronte digitali, non velocissimo ma preciso, che quasi sempre riconosce l’impronta al primo tentativo. Un sensore che tra l’altro permette di effettuare più operazioni (come mostrato nella video recensione).
L’elemento che invece non colpisce particolarmente è il display, non tanto per la dimensione ridotta da 4.7″ che per i nostalgici è invece un fattore positivo, ma per via della sua risoluzione che si ferma a 720×1280 ed ha soltanto 312 ppi di definizione. Voglio esser chiaro: non è un elemento che l’utilizzatore medio noterà particolarmente ma sono specifiche che ormai si fatica a vedere anche su questi smartphone più economici.
Ricezione e audio in conversazione
Ricezione buona in generale, ma un pochino più debole se comparata con Samsung S8. L’audio in conversazione è nella norma ma se si usa il vivavoce tende a gracchiare.
Foto e video: molto bene in condizioni ideali
Per quanto riguarda invece la fotocamera (13 megapixel posteriore e 8 megapixel anteriore), abbiamo degli alti e bassi: il Galaxy A3 si comporta molto bene in condizioni ideali con ambienti ben illuminati (guarda le foto a fine articolo) dove si riesce ad ottenere immagini vivide e ben calibrate anche in controluce, mentre non colpisce particolarmente in situazioni più difficili nonostante l’apertura da F1.9.
Nei video, registrati a 1080/30 fps sia dalla fotocamera principale sia da quella anteriore l’unica cosa che si nota è la mancanza della stabilizzazione ottica, ovviamente ad appannaggio dei modelli di fascia alta, ma in generale si comporta bene e la cosa ancora più interessante è la possibilità di registrare anche sott’acqua grazie alla sua certificazione IP68, il vero fiore all’occhiello di questi Galaxy A3 e A5.
Certificazione IP68
Sono davvero pochi infatti gli smartphone tutto sommato economici che possono vantarsi di essere IP68, come vi ho mostrato nel video tale resistenza è ottima e l’unico componente che non funziona in condizioni bagnate risulta essere il lettore di impronte. Per il resto si riesce ad utilizzare il telefono tranquillamente e come detto poco fa anche ad utilizzare la videocamera a telefono immerso.
La certificazione IP68 non è sicuramente un elemento che si sfrutterà tutti i giorni, ma quando serve è un piacere sapere di poterci contare e per tanto non va sottovalutata.
Autonomia
Per quanto riguarda l’autonomia infine temevo dopo aver visto le specifiche che i soli 2350 mAh fossero il vero punto debole del Samsung A3 ma così non è stato: sarà il display piccolo, sarà l’ottimizzazione, ma riesce tranquillamente a portarci a fine giornata con un utilizzo discreto e display always on (la funzione che mantiene l’ora sempre visibile anche a display spento). Inoltre con un utilizzo scarso (ho voluto immedesimarmi in un adulto che utilizza poco i social e la fotocamera) si riesce anche a toccare i due giorni.
Foto con (a sinistra) e senza HDR attivo
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