Se stai cercando una cuffia che non costi molto ma che sia confortevole e con un suono discreto l’hai trovata
Anker da un po’ di tempo sta sviluppando il brand Soundcore che si sviluppa in una serie di dispositivi audio come speaker, cuffie ed auricolari che puntano ad un giusto compromesso qualità/prezzo.
Uno di questi è il modello Soundcore Vortex che ho provato nelle ultime settimane e lo si trova in vendita ad un prezzo di 69.99 Euro su Amazon.
Nella confezione una volta aperta la scatola troviamo l’astuccio rigido per il trasporto che all’interno ha una retina per poter trasportare insieme alla cuffia anche il cavo micro usb ed il cavo con il jack da 3.5 mm che permette di utilizzare le cuffie anche da spente.
E poi c’è la cuffia, robusta e regolabile sull’archetto ma la cosa che stupisce è la morbidezza delle imbottiture a memoria di forma rivestite in pelle sintetica.
Sia l’archetto che i padiglioni infatti sono davvero soffici e permettono senza fatica lunghe sessioni di ascolto e questo è uno dei principali pregi della Soundcore Vortex.
Sono ben segnalati i simboli L e R che identificano il lato sinistro e destro inoltre con un piccolo trucchetto ho subito capito come fare per distinguerli anche senza le luci accese (ti invito quindi a vedere la video recensione).
Un particolare che ho notato è relativo alla porta micro-usb per la ricarica: serve un cavo il cui connettore non sia eccessivamente spesso altrimenti non riuscirà a collegarsi, quindi il mio consiglio è di fare attenzione a non perdere quello in dotazione.
Connettività
Escludendo il cavo e quindi sfruttando la modalità wireless, le Vortex integrano il bluetooth 4.1 il che significa che il raggio d’azione sarà limitato ai 10 metri circa che sono la distanza tipica di questo tipo di tecnologia.
Come suonano le Soundcore Vortex
Ma veniamo alla parte che forse interessa maggiormente ovvero il suono.
Le Soundcore Vortex sono compatibili con il codec aptX che garantisce una qualità audio migliore a patto che sia compatibile anche il dispositivo che trasmette il suono, e si tratta di una cuffia con un audio ben bilanciato ma più orientato sulle tonalità medie dove esprime il suo massimo. La presenza dei bassi si sente e sicuramente è ben supportata dal fatto di avere una cuffia over-ear con dei padiglioni da 40mm che grazie al fatto di riuscire a creare un maggior isolamento permettono di percepirli meglio.
Ma avendole comparate con altre cuffie (nello specifico delle Beats Wireless 2) di tipo on-ear appare chiaro che nelle Vortex manca un po’ di pressione sonora, del gusto di sentire la vibrazione del driver che si ha in altri prodotti.
Con questo però non vorrei sminuire le prestazioni più che dignitose di un prodotto che nella maggioranza dei casi soddisferà tutti perchè in fin dei conti l’audio è molto pulito.
L’isolamento acustico dei padiglioni
Come già detto si tratta di una cuffia over-ear quindi la grande comodità è che l’orecchio entra completamente nei padiglioni beneficiando anche di un miglior isolamento rispetto ad una soluzione on-ear.
Tuttavia non è il genere di cuffia che porterei in viaggio, magari in aereo o in treno, nella speranza che mi isolino dal mondo per concedermi un po’ di relax: manca ovviamente l’isolamento acustico attivo (o noise cancelling se vi è più noto), ma lo stesso padiglione se le cuffie sono impostate ad un volume medio (50-60%) non riescono ad estraniarci dai rumori ambientali.
E’ vero che basterebbe aumentare il volume, ma tra le due soluzioni l’isolamento attivo è pur sempre quella più salutare.
Autonomia delle Soundcore Vortex
Ufficialmente hanno un’autonomia dichiarata di 20 ore, ma dopo i test ho raggiunto circa 15 ore con un volume all’80-90%. Questo dato non rispecchia quello ufficiale ma si tratta comunque di una buona durata e ovviamente è sottinteso che diminuendo il volume di riproduzione l’autonomia aumenta considerevolmente.
Inoltre le cuffie possono essere utilizzate anche da spente semplicemente collegandole via cavo.
Audio in conversazione
Sebbene non sia un prodotto che consiglio per questo tipo di utilizzo, avendo un microfono integrato non si può non sfruttarlo all’occorrenza.
Nessun problema nell’interfacciarsi con l’assistente di Google con una pressione leggermente prolungata del pulsante di accensione ma in conversazione la qualità del microfono è solo nella norma: l’interlocutore avverte un leggero fruscio di sottofondo e in generale le performance sono migliorabili.