Nonostante la recente delusione avuta con Bird Box, ho voluto toccare con mano un’altra produzione originale Netflix invogliato da un’anteprima accattivante. Il film si chiama IO – Sola sulla Terra.
In un futuro apocalittico causato dall’inquinamento terrestre che ha finito per nuocere all’atmosfera del nostro pianeta, la razza umana viene lanciata in una disperata missione di salvataggio su una delle lune di Giove: IO, appunto.
Ma non tutti sono partiti, e tra i pochi ad essere rimasti che devono decidere se partire o meno con l’ultima navetta c’è Sam Walden, figlia di un celebre scienziato che fino all’ultimo è rimasto ottimista sul futuro della Terra e la sua capacità di guarirsi o per meglio dire “evolversi”.
Sam (interpretata da Margaret Qualley) incarna la volontà del padre più di chiunque altro e con una bombola di ossigeno in una mano e tanta speranza nell’altra ha vissuto cercando di provare il pensiero del padre.
La sua vita però viene scossa quando al campo base arriva Micah (Anthony Mackie), che in poco tempo riesce a mettere in dubbio i suoi sogni.
IO – Sola sulla Terra, è un film sci-fi diretto da Jonathan Helpert il quale è ben riuscito nel rappresentare il clima di desolazione e devastazione del nostro pianeta mancando però la capacità di farci affezionare ai personaggi divenendo così poco appassionanti quando invece nutrono ambizioni (almeno nel caso di Sam) ben più elevate della semplice sopravvivenza personale.
Tutto questo mentre allo stesso tempo assistiamo ad un esile conto alla rovescia verso la salvezza che tutto da tranne che il senso di urgenza che dovrebbe avere: risulta infatti difficile far convivere una corsa per la vita con citazioni tratte da Thomas Eliot, William Yeats e Platone.
Il finale può piacere o meno a seconda della propria capacità personale di essere ottimisti o meno nella vita: personalmente l’ho apprezzato nonostante sia “sbucato dal nulla”, ma indubbiamente ci si poteva concedere qualcosa di più di una scena di pochi secondi.