Motorola One Zoom: 4 fotocamere a 399 Euro, ma è davvero così Zoom? [IFA 2019]

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Ad IFA 2019 Lenovo presenta il nuovo Motorola One Zoom

Motorola One Zoom è il nuovo smartphone di fascia media proposto ad un prezzo di 399 Euro offrendo un display OLED da 6.4″ Full HD+ con protezione Panada King, un nome nuovo nel trattamento protettivo dei nostri smartphone.

Il lettore è integrato nel pannello display frontale, che nella parte superiore mostra all’interno di un notch ormai datato la fotocamera anteriore da 25 megapixel f/2.0.

Le cornici in alluminio rivelano poi un design sofisticato che si sviluppa sulla parte posteriore andando ad evidenziare i sensori della fotocamera al di sotto dei quali è posto l’ormai iconico logo della casa alata.

Nonostante un peso di 190 grammi ed uno spessore di 8.8 mm giustificati forse da una batteria da 4.000 mAh, il Motorola One Zoom si tiene sufficientemente bene in mano.

Le fotocamere di Motorola One Zoom

Per quanto riguarda i sensori dedicati alla fotografia, trovano posto:

  • un 48 megapixel capace però di scattare immagini a 12 megapixel in quad-pixel binning con apertura f/1.7 stabilizzato otticamente e con messa a fuoco PDAF.
  • un obiettivo tele, sempre stabilizzato otticamente, da 8 megapixel f/2.4 che da all’utente uno zoom ottico 3x.
  • il grandangolo da 16 megapixel f/2.2
  • un sensore di profondità da 5 megapixel

Il software dedicato alla fotografia è capace in molti casi di riconoscere la scena andando a suggerire l’ottica più adatta per quel tipo di scatto.

Tutto questo viene mosso da un processore Snapdragon 675 octa-core con GPU Adreno 612, e 4 GB di RAM con 128 GB di memoria interna espandibile tramite microSD.

Lato connettività abbiamo USB-C, jack cuffie, Bluetooth 5.0, Wi-Fi 802.11 a/b/g/n/ac, radio FM e GPS con supporto a Galileo.

Le personalizzazioni di Motorola come al solito ci sono ma sono ridotte al minimo, e in questo Motorola One Zoom non si fa eccezione partendo dalla base di Android 9.0.

Ma è davvero così Zoom?

A metà 2019 lascia un po’ il punto di domanda la scelta del nome che se fino ad un anno fa sarebbe stato giustificabile, agli occhi di quanto presentato più recentemente (si pensi a Huawei P30 Pro e ad Oppo Reno) rimane da chiedersi se sia davvero uno smartphone così “zoommoso” da giustificarne il nome.

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