Risposta:
la tecnica di previsualizzazione (per gli amici “previs”) viene ormai comunemente usata come “prova generale” di un film. Ha avuto origine con lo storyboard, ovvero i disegni delle singole inquadrature, ma con l’ausilio della tecnologia è diventato uno strumento importantissimo che consente a regista e autori di comprendere meglio l’evoluzione della scena, ed hai produttori di contenere i costi.
In pratica in alcuni casi si tratta di fare un film “finto” prima ancora di girare quello vero, mentre in altri casi si limita ad anticipare le scene più complesse (alcuni casi sono la discesa all’inferno in “Constantine”, oppure l’onda gigantesca de “La tempesta perfetta” fino alla più recente scena del mega vortice fine nei “Pirati dei Caraibi 3”)
I software maggiormente utilizzati per la realizzazione di questi previs sono Maya o 3D Studio Max, mentre all’ormai celebre ILM (Industrial Light & Magic) di George Lucas si utilizza un programma creato su misura denominato Zviz che permette la modifica degli ambienti in tempo reale.