Dopo averci guidato fra i segreti del passato con il Codice da Vinci e Angeli e demoni, in questo terzo romanzo Dan Brown ci trasporta nel mezzo degli intrighi del potere americano di oggi, dove la realtà non è quella che appare e dove dietro ogni angolo il pericolo è in agguato. Terza prova di uno degli scrittori più acclamati del mondo (il suo Codice da Vinci, best seller mondiale, è stato il romanzo più letto in Italia negli ultimi anni), La verità del ghiaccio (edizione italiana dell’americano Deception point) è un thriller ambientato tra i freddi paesaggi del Circolo polare artico e gli attrezzatissimi centri della Nasa, la più potente agenzia aerospaziale del mondo, con continue incursioni nei piani alti del potere americano, alla Casa Bianca.
La Pagina 101:
Corky sospirò con fare teatrale “vuole vedere un campione del meteorite rinvenuto dalla NASA nel ghiaccio sotto di noi?”
“Ci terrei tanto,prima di morire”
A quel punto Corky estrasse dal taschino un piccolo disco di pietra. Assomigliava a un cd musicale, spesso un centimetro, simile in composizione al meteorite roccioso che Rachel aveva appena visto. “Questa sezione appartiene a un campione che abbiamo carotato ieri” Glielo porse.
In apparenza, nulla di sconvolgente. Roccia pesante, bianco arancio. Parte del bordo era carbonizzata, annerita, evidentemente un segmento della superficie esterna del meteorite.
“Noto che c’è la crosta di fusione” commentò lei.
Corky annuì “Già. È stato preso verso l’esterno del meteorite, quindi presenta parte della crosta”
Rachel inclinò il disco alla luce e notò i piccoli globuli di metallo “Vedo che ci sono i condri”
“Ottimo” Corky avevo il tono teso per l’entusiasmo. “E, avendo esaminato questo campione con un microscopio polarizzante petrografico, le posso assicurare che il suo contenuto di nichel è medio, e quindi assolutamente diverso da quello che si riscontra nelle rocce terrestri. Congratulazioni, lei ha dunque giustamente confermato che la roccia che ha in mano proviene dallo spazio”
Rachel alzò lo sguardo, confusa. “Dottor Marlinson, questo è un meteorite e in quanto tale è ovvio che arrivi dallo spazio. Ma mi sfugge forse qualcosa?”
Corky e Tolland si scambiarono un’occhiata d’intesa, poi Tolland posò una mano sulla spalla di Rachel e le sussurrò: “Voltalo”
Rachel girò il disco dall’altra parte. Il suo cervello impiegò un solo istante a comprendere ciò che stava guardando.
Poi la verità le piombò addosso come un treno in corsa. “Impossibile!” Rimase senza fiato e, mentre continuava a fissare il frammento, comprese che la sua definizione di “impossibile” a quel punto era cambiata per sempre.
Incastonata nella pietra c’era una forma che in un campione terrestre sarebbe apparsa comune, ma in un meteorite risultava assolutamente inconcepibile. “È…” Esito, quasi incapace di pronunciare la parola. “… Un insetto! Questo meteorite contiene il fossile di un insetto!”
Tolland e Corky erano raggianti “Benvenuta a bordo” le disse Corky.
sembra carino! poi me lo passi!